Rafforzare la politica estera europea priorità per Strasburgo

L’azione esterna della Unione Europea fatica nel raggiungere i suoi obiettivi in maniera coerente, efficace e al passo con i problemi globali

STRASBURGO – Oggi gli eurodeputati hanno votato la relazione annuale sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC), chiedendo un rafforzamento della politica estera europea. Il Trattato di Lisbona infatti ha dato slancio istituzionale a questo settore dell’azione europea nel mondo, ma la crisi finanziaria fa sentire i suoi effetti, mentre c’è maggiore bisogno di rendere presente l’Europa in tutte le regioni geopolitiche rilevanti.

Il messaggio inviato dall’assemblea a Catherine Ashton è che va potenziata innanzitutto la legittimazione democratica degli strumenti di politica estera europea, ha affermato il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, Elmar Brok (PPE).

L’Unione Europea ha la necessità di adoperare tutti i mezzi diplomatici, economici, di sviluppo e di deterrenza indispensabili per affrontare gli impegni e anche i problemi globali, così come di potersi muovere in base ad un calendario non solo di breve periodo. La priorità è nell’allargamento della UE, che ha sostenuto i progressi economici e di partecipazione nei paesi dell’Est e del Mediterraneo.

Ma i valori occidentali di economia sociale di mercato, di pari opportunità, di uguaglianza e di stato di diritto vanno promossi ovviamente anche al di fuori dell’area che rientra nell’Unione Europea e negli Stati Uniti, mentre le aree geopoliche che ricevono sostegno e collaborazione dall’Occidente e dall’Unione Europea vanno spinti a partecipare alla realizzazione dei princìpi che hanno favorito lo sviluppo sociale della UE e degli Usa. La risoluzione è stata approvata con 511 voti a favore, 73 contrari e 78 astensioni.

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