Film anti-islam. Dilaga la protesta in tutto il mondo

Presunto autore interrogato da FBI

ROMA  L’ondata di proteste per il controverso film anti-islamico «The Innocence of Muslims», che ha infiammato il mondo arabo sta dilagando in tutto il mondo. E’ persino arrivata  in Australia dove  centinaia di persone si sono scontrate oggi con la polizia a Sidney, davanti al Consolato americano. I manifestanti, tra cui donne e bambini, sono scesi in strada urlando slogan antiamericani. «Siamo stanchi che tutti deridono il nostro amato profeta», ha detto un manifestante all’Afp. «Non hanno diritto di irridere il nostro profeta, noi non andiamo in giro a irridere le altre religioni». «Ci chiamano terroristi», ha detto un’altra manifestante, Sarah Jacob, «ma stanno terrorizzando il nostro popolo».

Ieri altre violente manifestazioni si sono svolte in molti paesi arabi. Sono almeno sette le persone morte negli incidenti a Khartoum, a Tunisi e al Cairo. Martedì scorso era stato ucciso l’ambasciatore americano in Libia a seguito di un assalto al consolato americano a Bengasi.

Le proteste  sono arrivate  addirittura anche alle isole Maldive. Centinaia di uomini e donne hanno manifestato davanti alla sede delle Nazioni Unite nella capitale Male.Secondo i media locali la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere un numero di manifestanti compreso tra 100 e 400.

Proteste anche in Pakistan dove i talebani pachistani hanno denunciato il film anti Islam prodotto negli Stati Uniti e chiesto al Pakistan di reagire per difendere la religione islamica. In una e-mail inviata all’ANSA, il portavoce del Tehrik-e-Taliban Pakistan, Ihsanullah Ihsan, ha messo in guardia gli Stati Uniti «e i suoi alleati» dall’offendere il profeta Maometto. Ha poi rivolto un appello «ai giovani del Pakistan» di «ribellarsi per difendere la religione e la sacralità dell’Islam» come è successo a Bengasi. «Smettete di aspettare che i vostri governi tirannici facciano qualcosa perchè loro hanno scelto la via dell’umiliazione – ha continuato il portavoce del Tehrik-e -Taliban Pakistan -. Gli uomini del Ttp che sono pronti al martirio non dimenticheranno mai chi ha insultato il Profeta». 
Ieri centinaia di dimostranti sono scesi in strada nelle principali città pachistane dopo la tradizionale preghiera del Venerdì per manifestare contro gli Stati Uniti.

Anche l’India non è rimasta indenne,  infatti per  il secondo giorno consecutivo, gruppi di dimostranti sono scesi in strada nel Kashmir indiano, regione a maggioranza mussulmana. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ians.  In particolare, un corteo di studenti ha marciato nel capoluogo di Srinagar nell’area di Press Enclave scandendo slogan contro gli Stato Uniti e Israele.  Altre manifestazioni si sono tenute nel centro storico. Le autorità dello stato indiano di Jammu e Kashmir avevano chiesto di oscurare l’anteprima del misterioso film ‘The Innocence of Muslims’ su You Tube, ma per ora non sono state prese azioni contro il video.

Intanto negli Stati Uniti  l’uomo considerato l’autore del film su Maometto  è sotto interrogatorio dell’Fbi che sta valutando una possibile incriminazione. Lo ha riferito la polizia. Poco dopo la mezzanotte, riferisce il Los Angeles Times, Nakoula Basseley Nakoulaun,  questo il nome del presunto autore, è stato prelevato dalla sua abitazione dal vicesceriffo della contea di Los Angeles che lo ha accompagnato in una automobile che attendeva fuori. La polizia ha riferito che l’uomo è uscito volontariamente.

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