Vignette Maometto. Francia blindata. Chiuse 20 ambasciate, vietate le manifestazioni

PARIGI –   La Francia si blinda dopo le minacce ricevute dall’uscita del settimanale satirico Charlie Hebdo che ha pubblicato le vignette osè su Maometto.

Il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha disposto la chiusura ambasciate e scuole in 20 Paesi particolarmente esposti a possibili proteste dei musulmani. In Tunisia le scuole francesi resteranno chiuse fino a lunedì. Il titolare del Quai d’Orsay ha ammesso di essere «preoccupato» dalle eventuali conseguenze che può causare la pubblicazione delle vignette in un momento in cui il mondo islamico è già in rivolta per la diffusione negli Usa di un film su Maometto ritenuto blasfemo.
Il governo francese ha annunciato inoltre che vieterà la manifestazione contro il film su Maometto prodotto negli Usa che era stata convocata per sabato a Parigi. «Non c’è ragione per far entrare nel nostro Paese conflitti che non hanno niente a che fare con la Francia», ha spiegato il premier Jean-Marc Ayrault, nell’anticipare alla radio Rtl che «sarà opposto un divieto» alla richiesta di autorizzazione. «Non tollereremo eccessi», ha aggiunto rendendo omaggio «al grande spirito di responsabilità e moderazione» di cui hanno dato prova i rappresentanti musulmani in Francia.

Ayrault ha ricordato che la Francia è «un Paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura». «Se ci sono persone che si sentono offese nelle proprie convinzioni e ritengono che siano state violate delle leggi, e noi siamo in uno Stato in cui le leggi vengono fatte rispettare, possono rivolgersi a un tribunale», ha osservato.

Intanto il numero della rivista al centro polemiche è andato subito a ruba nelle edicole francesi. In copertina raffigura un ebreo ortodosso che spinge la sedia a rotelle con un uomo in turbante e con la scritta «Gli intoccabili 2». Sulla controcopertina è raffigurato un Maometto nudo che mostra il sedere a un regista, scena ispirata da un film del 1963 con Brigitte Bardot. Fin dalle prime ore del mattino il sito di Charlie Hebdo, che rilanciava le vignette «blasfeme», risulta inaccessibile.
Sul caso è intervenuto anche il Papa. «Mi sembra che sia venuto il momento per cristiani e musulmani di dare insieme una testimonianza decisa contro la violenza e la guerra», ha detto Benedetto XVI. L’ex presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, ha chiesto una presa di distanza da chi offende le religioni: «Se noi ci limitiamo a deplorare le offese alla religione islamica perchè queste offese comportano danni pratici, dimostriamo che non ci interessa il rispetto delle religioni, ma solo la tutela dei nostri interessi pratici».  Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha ammesso che le proteste nel mondo islamico per il film su Maometto generano «ansia», ma ha invitato a evitare drammatizzazioni. Poi, però, ha denunciato i «sensazionalismi irresponsabili da parte di chi utilizza spesso, a proprio vantaggio, anche nel mondo occidentale, queste grandi sensibilità che devono essere rispettate». «Le religioni sono una cosa fondamentale, importante per la coscienza di molti miliardi di individui e nessuno deve permettersi di dileggiarle o di scherzare su questi valori», ha aggiunto il capo della diplomazia italiana.

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