Siria. La guerra delle immagini atroci. Mutilazioni, esecuzioni sommarie. ECCO I VIDEO

ATTENZIONE LE IMMAGINI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’

BEIRUT – In Siria si combatte anche una guerra di propaganda, attraverso drammatici filmati. Dopo quello che documentava l’esecuzione sommaria di 10 soldati da parte dei ribelli, ora ne spuntano alri che mostrano militari lealisti giustiziare prigionieri per poi mutilarne i cadaveri. In uno di questi, che sarebbe stato girato a luglio nella provincia costiera di Latakia, si vede un individuo in uniforme che brandisce un orecchio mozzato in una mano, e un coltello nell’altra, mentre ride guardando la telecamera. «Ecco l’orecchio di un cane, daremo loro una lezione!», esclama.  Seguono le riprese di diversi corpi mutilati, e accanto un gruppo di militari. Uno di loro si avvicina a un cadavere e ne taglia un’orecchia, mentre un altro gli grida: «Dallo in pasto ai cani!». Il secondo video, risalente a febbraio e girato nella provincia meridionale di Deraa, mostra una moltitudine di persone, alcune in divisa e altre in abiti civili, che sparano con armi automatiche su alcuni prigionieri, probabilmente ribelli: «Eccoli gli armati, eccoli i cani, eccoli gli immondi!», urla uno degli aguzzini.

«Questi filmati ci sono stati forniti da attivisti, in seguito alla trasmissione on-line dell’altroieri di un video in cui erano registrate atrocità commesse dai ribelli», ha spiegato Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione fondata da dissidenti in esilio che ha sede in Gran Bretagna.
«Il regime ha perpetrato crimini di guerra e contro l’umanità fin dal primo giorno della Rivoluzione, ma tali delitti non possono in alcun modo giustificarne altri commessi dalla controparte», ha sottolineato Abdel Rahman.
L’Osservatorio in effetti ha abbinato alle nuove riprese anche quella dell’uccisione a sangue freddo dei soldati, che è stata condannata tra gli altri da Amnesty International e dall’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani: il portavoce di quest’ultimo, Rupert Colville, ha avvertito che, qualora ne fosse accertata l’autenticità, si tratterebbe della prova di un crimine di guerra. «Se vogliamo una nuova Siria democratica che rispetta i diritti dell’uomo», ha concluso il direttore dell’Osservatorio Siriano, «non possiamo tacere su alcun crimine, non importa chi ne sia l’artefice».

ATTENZIONE LE IMMAGINI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’

 

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