Usa. Dipartimento Giustizia fa causa a Standard & Poor’s

NEW YORK – Il dipartimento alla Giustizia americano ha intentato causa civile contro Standard & Poor’s Rating Services, divisione di McGraw-Hill. 

A dare la conferma ufficiale è stato il ministro della Giustizia Eric Holder, che ha spiegato che la Giustizia americana punta ora a fare pagare a S&P danni per 5 miliardi di dollari, la cifra più alta mai chiesta per un procedimento legale di questo tipo  collegato alla crisi finanziaria.

Immediata la reazione di S&P, che ha fatto sapere in una nota che «si difenderà in modo vigoroso» da «accuse senza fondamento» dam parte del Governo e ha ribadito di avere sempre assegnato valutazioni «che riflettono il giudizio migliore possibile in ogni data occasione».

Holder, durante la conferenza stampa in cui ha parlato delle circa 120 pagine depositate presso il tribunale di Los Angeles, ha tenuto a precisa che il procedimento legale «non ha legame con il downgrade degli Stati Uniti», deciso nell’estate 2011 dall’agenzia di rating che per la prima volta ha tolto a Washington la «tripla A» sulla scia del braccio di ferrosul tetto del debito.

Bensì l’accusa è di «avere gonfiato valutazioni» assegnate a bond collegati a mutui prima della crisi del 2008 e di avere «sottostimato il rischio legato ai titoli», nel tentativo di aggiudicarsi un maggior numero di clienti tra le banche che emettevano i bond in questione. L’indagine su S&P era iniziata nel 2009, ovvero prima del downgrade, e la causa è legata al fatto di «avere consapevolmente gonfiato le valutazioni assegnate».

L’accusa non riguarda l’incapacità di prevedere la tempesta finanziaria del 2008, hanno precisato i vertici del dipartimento alla Giustizia, cosa che invece aveva detto S&P in una nota di commento. «Stiamo andando al cuore della crisi», ha detto Holder, commentando il documento di 119 pagine presentato presso il tribunale federale di Los Angeles. La causa non riguarda persone singole e per il momento non coinvolge le altre due maggiori agenzie di rating, Moody’s e Fitch ratings.

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