PORT MORESBY – Sembra un film dell’orrore, invece è successo veramente. Una donna, di appena 20 anni, ritenuta dal popolo una strega è stata denudata, cosparsa di benzina e bruciata viva dinanzi a una folla tra cui anche un gruppo di scolari.
La vittima – di nome Kepari Leniata, secondo il quotidiano locale The National – sarebbe stata legata, torturata con un ferro rovente, cosparsa di benzina e data alle fiamme su un mucchio di spazzatura e pneumatici. Secondo un altro giornale, il Post Courier, Kepari era accusata dai compaesani di aver ucciso un ragazzino di 6 anni con pratiche di stregoneria e quando è stata acciuffata dalla folla inferocita la polizia non è riuscita a intervenire. È accaduto ieri mattina nella città di Mount Hagen nelle Western Highlands. Nel poverissimo Stato del Pacifico c’è una diffusa credenza nella stregoneria: molti faticano ad accettare che siano cause naturali a provocare infortuni, malattie, eventi tragici o la morte. Secondo i quotidiani, la donna aveva ammesso di aver ucciso il ragazzino, morto in ospedale per dolori a petto e stomaco.
Negli ultimi tempi in Papua Nuova Guinea la criminalità è aumentata e con essa anche le violenze di ogni genere si sono drammaticamente aggravate. Secondo l’ultimo rapporto redatto da Amnesty International la violenza è addirittura risultata endemica in ambito domestico e comunitario. Durante le ultime delle elezioni, donne sono state trafficate in cambio di armi.