Il suo caso, più di altri, ha sollevato polemiche degli attivisti per i diritti umani: Hill ha un quoziente intellettivo di 70 punti, il minimo della media, e secondo i suoi avvocati difensori avrebbe dei gravi disturbi mentali.
Imprigionato per l'uccisione della findazata, condannato a morte per l'omicidio di un compagno di cella per mezzo di un asse chiodata, Hill è nel braccio della morte da oltre venti anni. Secondo quanto stabilito salla Corte Suprema nel 2002, se ritenuto malato mentale, la legge non potrebbe togliergli la vita. Ma la Georgia è l'unico Stato americano che riconosce il «disturbo mentale» di un detenuto, solo se provato «al di là di ogni ragionevole dubbio».
La clausola, secondo quanto risportato da Cnn, è vista dai difensori di Hill come «una barriera virtualmente insormontabile», e nonostante siano riusciti a ritardare l'esecuzione, già programmata per lo scorso luglio, non hanno potuto opporsi alla sentenza definitiva.