Nigeria. La Farnesina conferma l’uccisione di Trevisan

ROMA –  La Farnesina ha confermato la morte di Silvano Trevisan, il tecnico italiano rapito in Nigeria a metà febbraio, definendo il sequestro e il suo tragico epilogo «un atroce atto di terrorismo» sul quale l’Italia esprime «la più ferma condanna». 

L’Unità di Crisi della Farnesina e gli altri organi dello Stato coinvolti, si legge in una nota, hanno continuato a seguire gli sviluppi che purtroppo in queste ore hanno acquisito connotati sempre più drammatici. “Le verifiche effettuate in coordinamento con gli altri Paesi interessati ci inducono a ritenere che sia fondata la notizia dell’uccisione degli ostaggi sequestrati il mese scorso in Nigeria. In questi difficilissimi momenti ci teniamo in costante contatto e ci stringiamo con grande solidarietà ed affetto attorno alla famiglia del nostro valoroso connazionale Silvano Trevisan e siamo vicini ai congiunti degli altri ostaggi”, è quanto riporta il comunicato del ministero degli Esteri.

E poi: “Si tratta di un atroce atto di terrorismo, contro il quale il Governo italiano esprime la più ferma condanna e che non può trovare alcuna spiegazione, se non quella di una violenza barbara e cieca. Nessun intervento militare volto a liberare gli ostaggi è mai stato tentato da parte dei Governi interessati, per i quali l’incolumità dei loro cittadini tenuti sotto sequestro è sempre stata la priorità assoluta.
Ciò che dobbiamo dolorosamente constatare è, piuttosto, un’aberrante espressione di odioso e intollerabile fanatismo. L’Italia», conclude la nota, «resta fermamente impegnata in tutti i fori internazionali per prevenire e contrastare la piaga del terrorismo e si adopererà affinchè siano assicurati alla giustizia i responsabili di questo brutale atto di violenza».

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