Centrafrica. Allarme Unicef, 2 milioni di bambini a rischio violenze

ROMA – A causa dei saccheggi e dell’insicurezza del conflitto nella Repubblica Centrafricana, 2 milioni di bambini non hanno accesso ai servizi sociali di base e sono esposti alla violenza.

Ancora di più ne saranno privati se la situazione nel paese non si stabilizza rapidamente. L’ammonimento arriva dall’Unicef, che avverte: «una settimana dopo la conquista del paese da parte della coalizione Seleka, le condizioni di sicurezza impediscono agli aiuti umanitari di raggiungere i bambini. Il risultato potrebbe essere fatale per i più piccoli, molti dei quali sono già in una condizione di fragilità».

«I bambini nella Repubblica Centrafricana erano in Africa tra i più vulnerabili anche prima del recente aumento nei combattimenti», ha osservato Manuel Fontaine, direttore regionale dell’Unicef, «è indispensabile avere accesso completo e sicuro alle comunità colpite dal conflitto. Con ogni giorno perso, ogni fornitura e contrastato ogni fornitura rubato, ancora più bambini possono morire». Dalla conquista di Bangui e i successivi saccheggi, l’Unicef stima che almeno 4,1 milioni di persone – di cui quasi la metà sono bambini- sono ora direttamente colpiti dalla crisi e dalla fine di dicembre, 1,2 milioni di persone sono state tagliate fuori dai servizi essenziali. Questa settimana, dieci tonnellate di aiuti di prima necessità sono stati rubati dal magazzino centrale dell’Unicef. «I bisogni e i diritti dei bambini devono essere la priorità per il nuovo governo», ha detto Souleymane Diabate, rappresentante dell’agenzia Onu nella Repubblica Centrafricana, «è fondamentale per l’Unicef e per le altre organizzazioni umanitarie essere in grado di operare  in un ambiente sicuro e in cui abbiamo accesso a tutta la popolazione. Per ogni giorno in cui non siamo in grado di fornire aiuto dove è necessario, il rischio di malattie ed epidemie aumenta».

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