Spagna, tensione sociale sugli sfratti. A difesa della Politica si mobilita anche la Magistratura

MADRID – Pressioni ai deputati per condizionarne l’operato sul tema degli sfratti, il Governo Rajoy affila le unghie. E’ quanto ventilato in una intervista a “Cadena Ser” dal guardasigilli spagnolo Alberto Ruiz-Gallardón, a dir poco adirato dalla reazione popolare delle piattaforme “stop agli sfratti” ai danni delle cariche politiche.

L’ultimo, lo abbiamo raccontato, è stato ai danni di Celso Delgado, il deputato galiziano che ha subito una manifestazione pacifica sotto la propria abitazione privata di Ourense. Una situazione analoga a quella del vicepresidente del Governo Soraya Saenz Santa Maria, che subì nella sua abitazione istituzionale di Fuente del Berro a Madrid una nutrita protesta di persone.

La rivolta popolare che sta scuotendo la vita sociale spagnola è uno dei temi più caldi. Sono circa 11 milioni le persone che rivendicavano azioni politiche volte a mitigare gli effetti della crisi del sistema bancario spagnolo e della bolla immobiliare, defaillance che stanno mettendo in ginocchio e senza dimora una buona fetta di cittadini spagnoli e che sta subendo un escalation sempre più inquietante. Nei paesi baschi, regione a statuto autonomo molto incline a movimenti reazionari, è previsto il prossimo giovedì nuovi sit-in di protesta. Stessa sorte per Malaga presso la sede del PP, ma anche a San Sebastian. Dove in realtà le forze dell’ordine sono riusciti a tenere a bada i manifestanti e ad imporgli una distanza di 300 metri dal deputato del Partito Popolare José Eugenio Azpiroz .

“Non si può accettare che una minoranza violenta condizioni il voto dei deputati e trasformino in carta straccia quanto deciso dagli eletti” l’esordio del ministro del governo di centro destra. “Questo è un tentativo di condizionare le attività del Parlamento. Un reato già previsto nel codice penale spagnolo. Motivo per cui, alla difesa della libertà di voto dei deputato è necessario che i tribunali e la Fiscalia faccia applicare la legge”.
L’invito del ministro della Giustizia del governo di Mariano Rajoy è stato raccolto da Eduardo Torres-Dulce, il procuratore generale della Fiscalia, una figura super partes molto simile al nostro capo dello stato per quanto concerne la figura di garante dell’interesse pubblico della nazione. Secondo quanto trapela dalla stampa spagnola, Torres Dulce, avrebbe chiesto la mobilitazione dei 17 grandi pubblici ministeri sulla questione. In particolare dovranno prendere le informazioni sugli eventi degli “escraches” che hanno colpito gli esponenti politici di tutto il territorio nazionale, anche grazie al lavoro di ogni singolo procuratore generale sul territorio per attuare delle misure condivise.

Un sintomo di massima allerta della politica, che evidentemente sta perdendo il controllo sulla questione degli sfratti in Spagna. Un malessere sociale che spesso è sfociate in atti autolesionistici estremi a seguito di ordini esecutivo di sfratti. Che cavalca l’onda di odio popolare derivante dall’esplosione degli scandali legati alla politica, messa sotto accusa dai diari di Baracenas, il tesoriere del Partito Popolare che ha aperto alla “tangentopoli spagnola”. Un mix di evasione, corruzione, sperpero di fondi pubblici destinati ai partiti raccolti in una contabilità parallela a quella legale e che ha portato a far emergere conti svizzeri in possesso di esponenti della Politica.

Condividi sui social

Articoli correlati