Cina. Nuovo violento terremoto nel Sichuan. 76 morti, 600 feriti

SHANGAI – Salgono di ora in ora le vittime del sisma che ha colpito la provincia sudoccidentale del Sichuan. Secondo le ultime indiscrezioni sarebbero almeno 76 morti e 600 feriti, ma il bilancio è destinato a salire.

Secondo l’agenzia “Nuova Cina” le condizioni almeno 100 dei feriti sono “serie”. Il tutto è avvenuto alle 8.02 ora locale, le 2.02 ore italiane. Un movimento tellurico del settimo grado della scala Richter (6.6 secondo le agenzie americane), con ipocentro a 12 chilometri, ancora più distruttivo per via della vicinanza alla superficie, ha fortemente danneggiato le abitazioni della cittadina di Yàan, 140 chilometri da Chengdu. Quello che è stato identificato come epicentro della prima scossa, cui hanno fatto seguito almeno 20 scosse di assestamento. Diversi edifici antichi del distretto di Lushan sono crollati o sono rimasti lesionati. Danni sarebbero stati rilevati anche alle linee telefoniche e ai trasporti pubblici, in particolare le linee ferroviarie. Secondo quanto si apprende dalle testimonianze sui Weibo, il social network cinese, la scossa sarebbe stata distintamente sentita nelle zone di Guizhou, Gansu, Shaanxi e dello Yunnan.

Secondo le tv cinesi, l’accesso alla zona nevralgica del sisma sarebbe resa impervia dagli smottamenti dei terreni, che ostacolano i soccorritori. Una situazione gravissima, visto che Li Keqiang, il nuovo primo ministro cinese, ha deciso di partire immediatamente per la zona, non tralasciando i compiti di coordinamento delle cellule d’emergenza direttamente dall’aereo su cui viaggia. Sostegno all’operato è stato concesso anche dal nuovo presidente cinese, Xi Jinping. Una mossa, secondo molti organi di informazione cinese, legata alla ricerca del consenso, visto che il suo predecessore Wen Jiabao aveva acquisito una certa popolarità in Cina recandosi sui luoghi delle precedenti catastrofi. Secondo quanto si apprende dall’Ansa il capo del governo di Pechino ha assicurato che verranno prese “tutte le misure possibili” per aiutare le vittime e minimizzare i decessi. L’ aeroporto di Chengdu è stato chiuso per alcune ore per permettere di organizzare i soccorsi. I residenti affermano che la zona del disastro è costantemente sorvolata da elicotteri dell’esercito. Quella del Sichuan è una zona molto sismica. Solo 5 anni fa, nel 2008, una forte scossa di magnitudo 8 provocò nel Sichuan la morte di quasi 90 mila persone, tra loro molti bambini, e ben cinque milioni di senza tetto. Da li seguirono moltissime polemiche perché tra gli edifici crollati c’erano state diverse scuole, costruite con materiali inadeguati ai rischi sismici della zona.

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