Gran Bretagna. Libero su cauzione il vice presidente Nigel Evans accusato di stupro

LONDRA – Nigel Evans è stato rilasciato su cauzione. Poche ore quelle trascorse in cella dal vicepresidente della Camera dei comuni, poi il rilascio. Sono gli ultimi aggiornamenti sul caso che sta scuotendo Westminster, la sede del Parlamento inglese “imbrattata” dall’arresto da uno dei suoi esponenti più in vista.

Una notizia che è stata data in anteprima dal dal sito del “Daily Mail”, i primi a far trapelare l’identità dello stupratore arrestato dalla polizia del Lancashire. Un comunicato che era quasi passato inosservato, che recitava di un uomo di 55 anni accusato di stupro.

L’esponente conservatore è accusato di aver violentato due ragazzi ventenni. Fatti che risalirebbero a tra il 2009 e il 2013. Secondo quanto trapela dalla stampa, l’uomo è stato dapprima prelevato dal suo cottage di campagna a Pendleton, nel Lancashire, e interrogato dalla polizia, in seguito alle denunce delle due vittime. Una notizia che sta gettando nel caos, sia la politica che la comunità. Evans, che tutti chiamavano affettuosamente la “zietta” era ben visto. Un’istituzione. Anche in virtù del suo “outing”, avvenuto nel 2010 con un articolo sul “The Mail on Sunday” a seguito di ricatti politici. Una necessità se voleva proseguire la sua vita politica, visto che in molti erano desiderosi di approfittare del segreto sulla vita sessuale del conservatore per trarne benefici politici. ” Ricevo lettere anonime continuamente” disse.

«È scioccante – ha affermato un suo vicino di casa al Sunday Mirror – lo conosco da 12 anni, da quando sono venuto qui. È sempre stato così gentile». Per citare solo una delle dichiarazioni dei civili. Ma anche la politica è rimasta choccata dalla notizia. «È stato uno shock assoluto» anche perché «Nigel è piuttosto popolare e ha un carattere aperto. Nessuno riesce a credere a ciò che è accaduto» recita una fonte del Whitehall.

«Noi prendiamo molto sul serio – si legge nella nota – le accuse di natura sessuale e comprendiamo quanto sia difficile per le vittime fare denunce». Evans ha l’obbligo di presentarsi in commissariato il prossimo 19 giugno.

La notizia dell’arresto di Evans, in parlamento da più di dieci anni, rappresenta l’apice di una crisi politica dei conservatori, ma anche di un altro mostro sacro britannico. E’ notizia di ieri la sconfitta alle urne da parte del partito di Cameron alle regionali inglesi. Le urne hanno restituito un paese molto più incline ai partiti anti-europei, anti-immigrazione e contro i matrimoni gay. Una sintesi che si è concretizzata nello “UKIP”,( UK Indipendence Party) che ha eroso voti in modo trasversale, soprattutto agli alleati di o governo. Una situazione che a distanza di due anni dalle elezioni rappresentano una concreta minaccia.
Anche il mondo dell’informazione, comunque, è stato scosso da questioni simili: nei giorni scorsi, infatti, Stuart Hall, storico presentatore della “Bbc”, aveva ammesso di fronte ad un tribunale abusi e stupri a danno di minorenni. Un altro caso di violenza carnale e che sta surriscaldando gli animi inglesi. Un altro caso che scuote i sudditi di sua maestà, e che getta nubi sulle icone della democrazia inglese.

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