Genocidio Guatemala, l’anziano dittatore Rios Montt condannato a 80 anni di carcere

CITTA’ DEL GUATEMALA – Colpevole del genocidio di 1771 indigeni maya dell’etnia Ixil tra il 1982 e il 1983. Il tribunale penale del Guatemala ha condannato questo venerdì l’ex dittatore militare Ríos Montt a 80 anni di carcere complessivi. 50 per per il massacri di massa. Altri 30 per i crimini di guerra. Cinque in più di quanti ne aveva chiesti la Procura.

Rios Montt salì al potere con un colpo di Stato nel 1982. La sua egemonia durò però solo 17 mesi. Fu infatti un successivo golpe per mano di Oscar Humberto Mejìa Victores a togliergli il potere. Il suo governo rappresentò il momento più sanguinoso dei 36 anni di guerra civile. Almeno 200 mila morti, secondo le stime, i morti civili di quel periodo. “In Guatemala è stato compiuto sistematicamente un genocidio ai danni della popolazione maya Ixil”, ha dichiarato il giudice Jazmin Barrios nel leggere la sentenza. Posizione in conflitto con quanto dichiarato dallo stesso Montt: “ E’ uno show politico che ferisce l’anima e il cuore dei guatemaltechi”. Ma anche “Il processo si basa su sospetti che non hanno nessuna conferma. Non è un giudizio imparziale”. La conclusione dell’ex golpista. Questa sentenza non da fine la processo. L’esito finale è legato al processo di appello, che la difesa ha annunciato di richiedere ad un istanza superiore.

Ma il processo a ben vedere rappresenta un tentativo di affievolire le braci di un processo civile basato su una rabbia mai sopita. “Questo processo rappresenta anche un testimonianza di un avanzamento del Guatemala fatto nel rispetto dei valori democratici. 20 anni fa un processo del genere era semplicemente impensabile” è stato il commento del presidente della Repubblica centroamericana Otto Perez.

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