Corea del Nord, lanciati tre missili verso il Giappone. Sale l’allerta

SEUL – Nuovi test missilistici per Pyongyang. La Corea del nord ha lanciato tre missili a corto raggio sulla costa orientale. E’ quanto diffuso dall’agenzia Yonhap, che riportava fonti del ministero della Difesa di Seul. Un lancio avvenuto in due fasi: prima due dei missili sono stati lanciati nel mar del Giappone; il terzo dopo alcune ore dopo, sempre con lo stesso percorso.

Atti che hanno fatto innalzare la tensione a Tokyo, che ha immediatamente alzato il livello di allerta.
A ben vedere si tratta di una nuova provocazione nordcoreana. L’ultimo test nucleare era stato lanciato lo scorso 12 febbraio. Una pausa in cui era nel frattempo incorse nuove sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Inutili, visto che Kim Jong Il aveva con rabbia trasferito diverse basi missilistice sulla costa orientale. Tra cui i Musudan, quelli a medio raggio, in grado di raggiungere l’isola americana di Guam.

Si tratta certamente di un passo indietro rispetto alle suggestioni di mediazione ventilate nei giorni scorsi. Quando cioè il premier giapponese Shinzo Abe aveva tentato con dichiarazioni concilianti di aprire il dialogo con il premier nordcoreano. “Se i colloqui al vertice sono importanti per la soluzione dei rapimenti dei cittadini nipponici (avvenuta negli anni della Guerra Fredda su iniziativa di agenti del Nord, ndr), per le questioni nucleari e missilistiche, allora dovremmo prenderli in considerazione”, aveva detto Abe rispondendo a una specifica domanda nel corso di un’audizione parlamentare. Posizioni un po’ smussate con le dichiarazioni del capo di gabinetto Yoshihide Suga, che ha negato l’esistenza di un piano immediato in tal senso.

Tra gli indizi che facevano presupporre che la situazione si stesse indirizzando sulla strada della calma, nonostante l’insoluta la questione sulla sorte del distretto industriale congiunto di Kaesong, c’era l’abbassarsi della tensione nella penisola per quanto riguarda le manovre militari tra la corea del Sud e gli Stati Uniti, partite a marzo e concluse a fine aprile. Movimenti che per il Nord erano la prova generale di una imminente invasione. Tanto che Pyongyang, aveva pronosticato anche contro Giappone Corea del Nord e Stati Uniti una “guerra nucleare preventiva”.

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