Spagna. La Infanta Cristina accusata di frode Fiscale. Si allarga il caso Noos

PALMA DI MAIORCA – L’inchiesta Noos si allarga anche per la figlia del Re. Il procuratore di Palma di Maiorca Jose’ Castro , nonostante il parere negativo della Finanza e della Procura, ha infatti aperto un fascicolo di per frode fiscale ai danni dell’infanta Cristina, la settima nella linea discendente per la successione al trono.

La secondogenita di Juan Carlo è sospettata di presunti reati fiscali in un caso di finanziamento di un’associazione senza scopo di lucro della Duchessa di Palma nei confronti del marito, il vero grande accusato. In ballo ci sarebbero almeno 6 milioni, che sarebbero stati utilizzati per favorire la Aizoon. Si tratta di un nuovo capitolo di accusa del “caso Noos”, quella sulla fondazione per la promozione dello sport e di eventi sportivi presieduta da Urdangarin dal 2004 al 2006, che sarebbe stata utilizzata dal genero di Juan Carlos per drenare fondi pubblici per poi dirottarli verso paradisi fiscali. Ma la Noos è un’azienda di cui fa parte la Aizoon, possieduta per il 50% anche dalla Infanta e suo marito Iñaki Urdangarin, una questione torbida che mette in imbarazzo la Casa Reale. Secondo l’accusa oltre alla frode fiscale, il genero di Juan Carlos avrebbe approfittato della sua posizione per facilitare delle connessioni col Governo per facilitare le manifestazioni che stava organizzando.

Nei giorni scorsi l’Audiencia Provinciale delle Baleari aveva lasciato aperte le porte a una possibile imputazione dell’infanta per frode fiscale. Secondo il tribunale, Aizoon era una società di comodo utilizzata da Urdangarin per evadere il Fisco, sia le imposte sulle società che l’Irpef spagnola e ”si e’ arricchita con contratti illegali e denaro pubblico con fatture girate da Aizoon a Noos”. Poi lo scorso 7 maggio l’udienza era stata sospesa la procedura a carico della donna per pressioni indebite, nonostante che la principessa fosse immersa nella vicenda fino al collo. Tutte situazioni di cui la infanta Cristina non poteva non essere a conoscenza. Ne era certa l’opinione pubblica: “Cristina sapeva tutto”. Forse da qui l’iscrizione ufficiale nel registro degli indagati della Infanta, che di fatto consolidifica le ipotesi di complicità emerse finora. Oggi la svolta ufficiale. Si tratta del primo membro della casa reale spagnola che viene indagata per reati di questo tipo.

Non certo un bel biglietto da visita per i sudditi spagnoli, che da un anno affollano sempre più assiduamente le piazze per protestare contro le manovre di austerity, contro gli sfratti, la riforma del sistema scolastico. E anche contro i casi di mala politica che vedono protagonisti soprattutto membri della casta politica, soprattutto quelli del Partito Popolare. Lo stesso del premier Mariano Rajoy, eletto per scalzare dalle stanze del potere il socialista Zapatero ma soprattutto per far uscire dalla crisi un paese imploso sotto le speculazione della bolla immobiliare e dei suoi effetti devastanti per i tessuti sociali.

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