Guinea, scontri in vista delle elezioni. Esercito spara tra la folla: 5 morti

CORNAKRY – Cinque morti tra gli oppositori dopo che le forze dell’ordine hanno sparato nelle roccaforti dell’opposizione di Alphà Condé, il leader africano eletto nel 2010 con plebiscito popolare.

E’ successo nei quartieri di Cornakry, la capitale della Repubblica di Guinea. Sale così a 11 il bottino delle nuove elezioni democratiche, le seconde ritenute tali per lo stato afro-occidentale.

“Secondo le nostre informazioni sono stati colpiti da proiettili” è quanto dichiarato da Thierni Maadjou Sow, presidente di una organizzazione che si occupa della difesa dei diritti dell’uomo e che opera nella clinica privata dove sono stati portati i corpi dei civili morti.

Non certo delle buone premesse da qui al prossimo 30 giugno, quando saranno aperte le urne per decretare il nuovo presidente e il nuovo parlamento.

La denuncia lanciata dalle opposizioni è quella del tentativo di truccare le elezioni, inizialmente previste per il 2011 ma posticipate. Tutto per favorire la riconferma di Condé. Le elezioni erano state indette per il 29 dicembre 2011, ma sono state rimandate più volte a causa della instabile situazione politica nel Paese.

Condé, di etnia malinke, ha una lunga carriera di oppositore a tutti i regimi guineani, è considerato l’uomo del cambiamento. Visti anche i suoi precedenti: Condé era rientrato in patria solo negli anni novanta, dopo un esilio in Francia. Dopo esser il primo presidente eletto dopo l’indipendenza della Francia doveva scegliere una data per le elezioni del nuovo Parlamento, assente dal 2007. La sua elezione è stata confermata dalla Corte Suprema della Guinea. Dalla scelta della data in avanti sono scaturiti scontri tra le opposizioni guidate da Cellou Dalein Diallo, che da tempo osteggiano la possibile riconferma del presidente della Repubblica attuale.

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