Giappone. Incidente nucleare in un laboratorio. 30 scienziati contaminati

TOKYO – Paura ad un laboratorio di fisica nucleare in giappone dove più di 30 scienziati sono rimasti esposti in un incidente nucleare. E’ successo a Tokaimura, a 120 chilometri da Tokyo, lo scorso giovedì. Ma è stato reso noto dall’agenzia dell’energia atomica giapponese (JAEA) solo oggi.

In particolare si tratterebbe di un incidente durante un esperimento di accelerazione di particelle sull’oro. Un raggio di protoni non andato per il verso giusto attraverso una partita radioattiva che si sarebbe sparsa nell’aria. Una procedura aggravata anche da un utilizzo di ventilatori da parte degli addetti, che nell’intento di diradare la nube tossica all’interno del laboratorio hanno permesso il diffondersi delle sostanze nell’aria circostante.

Secondo quanto trapela dal Sol Levante, alla base dell’incidente ci sarebbe “un surriscaldamento apparentemente provocato da problemi tecnici”. Con ogni probabilità generato da un errore umano. Circa 50 i tecnici impiegati nel laboratorio, molti dei quali sarebbero riusciti completamente illesi. Per gli esposti, invece, pochi sarebbero i problemi. Solo l’equivalente di un esame radiologico. “Lo stato di salute dei ricercatori non desta preoccupazioni”, ha comunicato un portavoce, spiegando che gli scienziati sono stati esposti a radiazioni di 1,7 millisievert. Pochissimo. Per chi lavora in questi campi, la dose di esposizione annuale massima equivale a 1 millisievert. Mentre per quanto riguarda l’incauta esposizione, l’aggettivo “serio” è utilizzato per quantitativi superiori ai 100 millisievert. Quindi certamente molto al di sotto di allarmanti annunci. Certamente mossi dalla terribile esperienza di Fukushima del marzo 2011. Che ha lasciato il segno, ma non troppo se si considera l’abbandono dello swich off nucleare entro il 2040 voluto dal premier Shinzo Abe attraverso la progressiva riattivazione della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo.

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