Allarme per la Grande Barriera Corallina in Australia

Appello degli oceanografi di tutto il mondo a governo australiano.

Un gruppo di oceanografi di tutto il mondo ha lanciato un appello al governo australiano perché si attivi in difesa della Grande barriera corallina, gravemente minacciata dal riscaldamento climatico, dai rifiuti gettati in mare e dalla navigazione commerciale collegata all’industria mineraria. La dichiarazione è stata firmata da 150 scienziati e resa pubblica oggi, nella Giornata per l’Ambiente, prima della riunione annuale del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco che si terrà dal 16 al 27 giugno in Cambogia e che dovrebbe per l’appunto discutere dell’inserimento della Barriera corallina nella lista dei siti “in pericolo”. Gli scienziati esortano il governo australiano a “preservare il valore universale” rappresentato dalla Grande Barriera, limitando l’attività industriale nella zona circostante e finanziando progetti di ricerca sull’ecosistema della barriera. Nell’ultimo quarto di secolo, secondo alcuni calcoli, il 50% dei coralli è scomparso, divorato da una stella marina che prolifera sotto l’effetto dello sversamento negli oceani di rifiuti organici. La Grande barriera si estende su circa 345.000 chilometri quadrati lungo la costa orientale australiana ed è la barriera di corallo più grande del mondo, composta da oltre 2900 barriere coralline singole e da 900 isole; si estende per 2600 km, su di una superficie di circa 344.400 km². Può essere vista dallo spazio ed è la più grande struttura fatta di un unico organismo vivente. La struttura è composta da miliardi di minuscoli organismi, noti come i polipi del corallo. La barriera ha una grande biodiversità, ed è stata inclusa come Patrimonio dell’Umanità nel 1981.

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