Usa, Datagate. Edward Snowden è la talpa. Per lui una petizione per redimerlo

WASHINGTON – Si chiama Edward Snowden, ha 29 anni, e si è immolato contro il Obama, il Congresso e i servizi di intelligence dell’Nsa e Fbi per salvare la privacy degli americani. E’ lui, nome in codice Verax, la gola profonda che ha fornito le informazioni più dettagliate del Datagate. Lo scandalo di spionaggio che rischia di gettare fango sull’operato dell’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Secondo quanto riportano il “The Guardian” e il“The Washington Post” Snowden, ex tecnico informatico della Cia, ha deciso di rilevarsi al grande pubblico come la talpa che ha fornito i dettagli per lo scandalo che stra travolgendo l’Nsa, il Prism e tutti i principali colossi del Web e dell’informatica mondiali.

Il giovane attualmente lavora per la Booz Allen Hamilton, ha detto: “Non voglio nascondere la mia identità perché sono convinto di non aver fatto nulla di male”. Anche se è consapevole del fatto che gli Stati Uniti cercheranno di punirlo. Per questo spera che di trovare asilo politico qualche paese. Magari in Europa, magari in Islanda. L’Fbi ha già fatto visita nella sua casa alle Hawaii dopo che è scappato ad Honk Kong. “Non puoi metterti contro le agenzie di intelligence di tutto il mondo. Se vogliono prenderti prima o poi lo faranno”.

Proprio dall’Asia il 29enne ha deciso di rivelare la sua identità. L’ha fatto dalla sua camera d’albergo.“So bene che il governo mi demonizzerà, ma il mio interesse è puntare l’attenzione su quanto stesse portando avanti l’amministrazione americana. L’espansione costante dei poteri di sorveglianza – ha spiegato – è una minaccia diretta alla governance democratica: per questo ho preferito correre il rischio di mettere a repentaglio la mia vita e quella dei miei familiari”. Duro il giudizio su Obama, che a parere di Snowden ha portato avanti le politiche di Bush: “Un sacco di persone nel 2008 ha votato per lui, io ho preferito dare il mio consenso a favore di un ‘terzo’. Eppure ho creduto alle sue promesse: in realtà, Obama ha continuato con le politiche del suo predecessore”.

Poi Snowden racconta le sue ultime tre settimane di vita. “Mi sono messo una grande cappuccio rosso in testa quando entravo con la mia password nel mio computer per non essere intercettato da qualsiasi telecamera interna alla rete”.

Ma la Casa Bianca, apparentemente, sembra non avere acredini contro la giovane talpa. L’obiettivo 100 mila firme della petizione lanciata sul sito ufficiale della casa bianca è stato quasi raggiunto. In uno stralcio della presentazione della richiesta di libertà del 29enne si legge che Edward Snowden è un eroe nazionale e deve essere immediatamente rilasciato”. Per lui ci sarà “il perdono assoluto per eventuali reati che ha commesso”. Farà la fine del caporale Bradley Manning, la talpa di Wikileaks, ovvero l’uomo che fornì a Julian Assange gli oltre 700mila file segreti del Pentagono e del Dipartimento di Stato?  

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