Repubblica Ceca, corruzione. Si dimette premier Necas. O nuovo accordo o elezioni

PRAGA – Spauracchio elezioni anticipate nella Repubblica Ceca. Non per la questione delle alluvioni che ha flagellato Praga e le città adiacenti, quanto piuttosto per quello che può essere considerato il più grande scandalo che può essere ricordato da quando ci fu la divisione dalla Slovacchia nel 1993.

A finire nei guai il premier Petr Necas e Jana Nagyova, accusati di corruzione abuso di potere e appalti fraudolenti. La peggio, dal punto di vista giudiziario, la ha avuta la donna, finita in manette. Agli arresti anche sette deputati ed ex ministri della maggioranza di centrodestra guidata dal partito Občanská demokratická strana ODS (Partito civile democratico). Una situazione che ha visto il premier nella condizione di doversi dimettere.

In mezzo agli scandali ci sarebbero anche i servizi segreti Cechi, utilizzati per scopi strettamente personali. La storia infatti sarebbe ricca di intercettazioni molto pericolose. Malaffari, corruzione e compravendita di deputati rischia di far saltare le stanze del potere. In tutto questa rete di corruzione emergerebbe un ruolo predominante della Nagyova, capo di gabinetto e braccio destro del premier.

Ritengo le accuse sollevate molto gravi e dopo aver ascoltato sia il capo della polizia che il procuratore dello Stato sono giunto alla conclusione che sono basate su prove sufficienti”, ha affermato il Presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman. Ora la patata bollente passa passa proprio al preside, dal momento che la costituzione ceca prevede che ora, dopo le dimissioni del premier tutto il governo si sciolga. La fase successiva è quella della negoziazione tra le forze politiche, che se non dovesse raggiungere ad una sintesi potrebbe portare ad elezioni anticipate.

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