Pakistan. Attacco talebano, uccisi 9 stranieri

ISLAMABAD – Strage di turisti stranieri nella regione himalayana nel nord del Pakistan: un commando di talebani ha fatto irruzione in un rifugio di montagna nel Kashmir e ha ucciso cinque scalatori ucraini, tre cinesi e un russo e la loro guida pakistana.

L’attacco, senza precedenti in questa zona, ha preso ha preso di mira una struttura nel campo base per l’ascensione al Nanga Parbat, la nona montagna più alte del mondo, nel distretto Diamer del Gilgit-Baltistan.

Il commando, che indossava le uniformi del Gilgit Scout una forza paramilitare della Guardia di Frontiera di Islamabad, è entrato nel rifugio e ha radunato tutti i presenti, trasfrendoli in un luogo appartato. Lì, dopo averli identificati e derubati, ha lasciato andare tutti i pakistani di religione sunnita, e ha sparato ai nove turisti e alla guida pakistana, di religione sciita.
Il premier pakistano Nawaz Sharif ha condannato l’attacco affermando in una nota che «simili atti crudeli e disumani non saranno tollerati ed ogni sforzo sarà realizzato per fare  del Pakistan un posto sicuro per i turisti». La strage è stata rivendicata da Jandullah, un movimento legato ai talebani pakistani di Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp) che nel febbraio 2012 attaccò un pullman nella regione montuosa del Kohistan uccidendo i 18 passeggeri, tutti sciiti. Si trattava di turisti che erano partiti da Rawalpindi per trascorrere un periodo di vacanza nelle montagne del Gilgit-Baltistan.

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