Nsagate. Snowden ha chiesto asilo in Ecuador. E’ caccia all’uomo

QUITO  – Edward Snowden, la presunta talpa dello scandalo Nsagate che ha svelato il piano segreto di sorveglianza della National Security Agency americana, ha chiesto asilo in Ecuador. Lo ha annunciato il ministro degli esteri di Quito, Ricardo Patino, attraverso il suo account twitter.

L’Ecuador è lo stesso Stato che da un anno garantisce asilo nella sua ambasciata a Londra al fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Snowden sta incontrando in questo momento all’aeroporto moscovita di Sheremetyevo l’ambasciatore di Quito in Russia, Patricio Alberto Chavez Zavala.
Ma vediamo la giornata di oggi in cui ognuno ha cercato di dare delle anticipazioni sulle mosse della talpa. Snowden  è partito in aereo da Hong Kong su un volo di linea dell’Aeroflot diretto a Mosca.  Si era parlato a lungo sulla destinazione finale, presumibilmente   l’Islanda o l’Ecuador. Un portavoce del governatore di Hong Kong aveva confermato che  Snowden era partito volontariamente e in modo legale per un Paese terzo ed aveva che l’ex colonia britannica  non aveva  ricevuto sufficienti informazioni lle autorità Usa per poter potere emettere un mandato di arresto.
Insomma, l’imprendibile Snowden, aiutato anche da Wikileaks, come la stessa organizzazione ha confermato, ha raggiunto Mosca alle 15. Qui, si vociferava che il giovane avesse acquistato il biglietto di un volo per il Venezuela, passando da Cuba. Infine Snowden dovrebbere trascorre la notte nell’ambasciata venezuelana a Mosca, in attesa di ripartire domani per Caracas. E’ probabile che tutte queste voci, confermate prima e smentite poi siano state create ad hoc per confondere le acque.
Così ora sembra certo che Snowden abbia chiesto asilo in Ecuador.

Intanto il capo della National Security Agency (Nsa), Keith Alexander, è ancora su tutte le furie e accusa Snowden di aver causato danni irreversibili e di aver tradito la fiducia che è stata riposta in lui.
E non è tutto, perchè il Dipartimento di giustizia americano ha  annunciato che chiederà collaborazione ai colleghi del Paesi dove Edward Snowden potrebbe andare. Insomma una vera e propria caccia all’uomo.

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