Egitto. Tensioni con la Tunisia. Al Nahda, destituzione Morsi, aborto della democrazia

IL CAIRO  – continuano gli scontri fra la polizia militare e i sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi, agli arresti domiciliari dopo il colpo di stato che ha messo fine al governo dei fratelli musulmani.

Intanto Morsi incassa la solidarietà del partito islamico tunisino, al Nahda,  il quale attraverso il suo leader Rashid Al ghanushi ha esortato i fedeli di Morsi ad non arrendersi davanti a quello che definito come  “l’aborto della democrazia”. L’intervento del partito tunisino, che ha organizzato una manifestazione davanti all’ambasciata egiziana al Cairo all’indomani della destituzione di Morsi, ha creato non poche tensioni con la giunta militare egiziana, il quale attraverso il ministero degli esteri egiziano etichettato tale iniziativa come “un comportamento improprio”.
Nell’imbarazzo generale dei governi arabi, l’invito del re Abdullah di Giordania a trovare un dialogo costruttivo fra le parti rimane l’unica presa di posizione ufficiale da parte di leader arabo. In un scenario imprevedibile, quanto imprevisto, lo spettro di una nuova ondata di violenza e magari l’allargamento del tumulto ad altri stati, magari alla vicina ed instabile Libia, rimane un ostacolo insormontabile davanti a qualsiasi iniziativa politica o diplomatica, il che significherebbe anche schierarsi o prendere una posizione che potrebbe risultare scomoda con l’evolversi della situazione.

Condividi sui social

Articoli correlati