Snowden, è Niet. Documenti non ancora concessi, rimane in aeroporto

MOSCA – Nulla di fatto. La talpa del Datagate Edward Snowden non lascerà l’area transito dell’ aeroporto di Mosca Sheremetevo di Mosca. E’ il legale dello stesso Snowden Anatoli Kutcherena, a smentire direttamente le indiscrezioni che da questa mattinata indicavano nella data odierna quella della svolta per il 29enne americano, dal 23 giugno bloccato nell’aeroporto moscovita dopo che gli Stati Uniti gli avevano revocato il passaporto americano.

Da lì ad oggi c’è stata la lunga trafila della richiesta di asilo, ostacolata anche tramite il blocco dell’aereo del presidente boliviano Evo Morales da parte degli Stati Uniti. Paure che non hanno intimidito il Venezuela, Bolivia e Nicaragua, pronte a dar ospitalità al paladino della privacy americano. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e soprattutto i confini aerei e i permessi: un ostacolo che ha costretto la talpa Snowden a chiedere asilo temporaneo alla Russia, che però ha chiesto come requisito della concessione il silenzio di Snowden. Tutto questo per non ledere i rapporti diplomatici tra Russia e Stati Uniti. Un compromesso inizialmente rifiutato da Snowden, ma che in virtù degli scenari, che di fatto lo hanno visto bloccato per più di un mese nella “terra di nessuno” dell’aeroporto moscovita, hanno portato Snowden a rivedere la sua strategia, optando per l’asilo russo. Con buona pace di possibili nuove rilevazioni sul Prism e l’Nsa. Snowden ha preferito la soluzione temporanea russa, in attesa che si diradino le nubi sul suo prossimo asilo. Troppo forte il timore di essere riportato  in America, dove potrebbe subire torture. 

Le parole che “La questione non è stata ancora risolta” e che il suo assistito “non riceverà i documenti necessari” pronunciate dall’avvocato Anatoly Kucherena di fatto allontanano Snowden dalla possibilità di pre-libertà. Una libertà provvisoria che di fatto sarebbe risultata un anitpasto al asilo politico, che per essere accettato richiede tempistiche e pratiche ben delineate.

Un iter illustrato nella prima mattina dallo stesso avvocato Kucherena, che aveva pronosticato novità a breve: “a giudicare dalla pratica del Servizio immigrazione federale, tali documenti sono considerati per un massimo di sette giorni, dopo di che viene rilasciata una carta speciale, con la quale Snowden avrà il diritto di muoversi liberamente sul territorio russo. Abbiamo presentato la richiesta di asilo temporaneo il 16 luglio. Quindi, il termine scade oggi”, aveva detto Kucherena. Così, fine settimana a paerte, sono passati i cinque giorni di rigore dopo la richiesta e quindi una decisione ci dovrebbe già essere.

Ma già dalla prima mattinata dalla sede degli uffici russi si era manifestata incertezza. Secondo quanto riportava l’Associated Press Una portavoce del servizio immigrazione federale russo aveva dichiarato di non avere alcuna informazione sullo stato della richiesta di asilo presentata da Snowden. 

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