Un italoamericano vince per la terza volta il governo di New York

NEW YORK – Dopo vent’anni è di nuovo un democratico ad aggiudicarsi la guida di una delle città più importanti degli Stati Uniti d’America. Il cinquantaduenne Bill De Blasio, avvocato dei diritti civici, schiaccia il suo avversario repubblicano, il potente manager Joseph J Lhota con il 71% dei voti grazie – come fu per Obama – al 92% dei voti della popolazione afroamericana e all’82% di quella latina. 

“Nessuno deve essere Lasciato indietro” è stato il suo slogan che ha puntato tutto su una campagna centrata sui più poveri. Il sindaco uscente Michael Bloomberg privilegiava il potere e i mercati, dichiarava De Blasio in campagna elettorale, di contro la sua promessa è stata tutela delle minoranze e aiuti alle piccole imprese.  

Il nuovo sindaco, criticato e osteggiato in modo aspro dai suoi rivali, durante la campagna elettorale per le sue posizioni troppo “rosse”, prometteva alla sua città una nuova era : un cambio radicale su tutto dai due giorni di vacanza in più per rispettare le festività musulmane, alla legalizzazione della circoncisione per gli ebrei ortodossi, all’inversione di rotta delle politiche della polizia e alle sue tattiche razziste per fermare giovani afroamericani o latini – nota come la tattica “stop and frisk” ferma e perquisisci.  

I festeggiamenti si sono protratti per tutta la notte, le immagini simbolo del cambiamento vengono proprio dalle foto della famiglia De Blasio, Bill italoamericano, sua moglie Chirlane una esplosiva femminista afro e i loro figli Chiara e Dante. Il quindicenne Dante “a towering afro”è stato protagonista della campagna elettorale del padre che in uno spot televisivo dichiarando con fierezza “Vote for my dad” snocciolava i punti cardine del programma De Blasio , tasse ai più ricchi per migliorare scuole pubbliche e ospedali, diritto alla casa per i più poveri. 

“Il vero lavoro inizia ora” dichiara scendendo dal palco il nuovo sindaco che saluta in italiano “parenti e amici d’oltreoceano”. 

“Bye bye Mayor” urla un ragazzino, riferendosi a Mr Bloomberg, la speranza della maggioranza dei cittadini di New York è che con l’addio alla precendete amministrazione si apra per NYC una rinascita che porti ad maggiore una coesione sociale.

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