Il tifone Hayan mette in ginocchio le Filippine

La tempesta minaccia di devastare le isole centrali dell’arcipelago, si temono gravi conseguenze

ROMA – Venti che soffiano fino a 300 chilometri l’ora, onde giganti e circa un milione di persone sfollate. Questo è il bilancio parziale del tifone Haiyan che nella mattinata di oggi si è abbattuto violentemente sulle Filippine. Il numero delle vittime e l’entità dei danni è in costante aggiornamento, si parla di 4 morti accertate, ma il conto potrebbe salire vertiginosamente, mentre la tempesta ha già causato allagamenti e distrutto diversi edifici sulla costa. Secondo le autorità filippine sono 12 milioni le persone a rischio, compresi gli abitanti di Cebu, la seconda città più grande del Paese, già colpita il mese scorso da un terremoto di magnitudo 7,1 . 

Tra gli altri centri urbani investiti da Hayan ci sono zone turistiche come le isole di Leyte, Samar e Bohol.
Il Governo ha sospeso il traffico dei traghetti, dei bus e l’attività dei pescherecci, circa 200 voli sono stati cancellati, mentre decine di migliaia di persone hanno trovato rifugio in scuole, centri sportivi e altre strutture pubbliche al coperto.

TIFONE DA RECORD – Secondo gli esperti, Hayan avrebbe la stessa portata del tifone Tip, la tempesta più forte mai registrata sulla Terra, che si abbatté nell’ottobre del 1979 sugli Stati Uniti.
Il tifone Hayan si è già guadagnato il triste primato di tempesta più potente mai registrata nell’arcipelago delle Filippine, con venti che hanno toccato terra a 315 chilometri orari.
Tuttavia, la nota agenzia metereologica Accuweather ha evidenziato come l’interazione della tempesta con la terraferma abbia  causato la decrescita della velocità del vento da 315 km/h a 265 km/h.
Il tifone, che si estende su un fronte di 600 chilomentri, è stato classificato di categoria 5, la più alta della scala Saffir-Simpson in quanto prevede una capacità di distruzione molto estesa.

LE AUTORITÀ – Il presidente Benigno Aquino ha mobilitato aerei cargo ed elicotteri militari, nonché alcune navi della marina, che parteciparanno alle operazioni di soccorso. L’obiettivo è quello di limitare le vittime, in un paese che ogni anno viene colpito da circa venti tempeste distruttive.
La situazione critica nella provincia di Bohol, devastata dal terremoto dello scorso ottobre, dove molti civili vivono ancora nelle tende, il governatore Edgardo Chatto ha mobilitato l’esercito, la polizia e diverse unità di soccorso che stanno collaborando per le operazioni di evacuazione.
Il governatore della provincia di Leyte Meridionale, Roger Mercado, ha affermato “Quando sei di fronte a uno scenario del genere puoi solo pregare, pregare e pregare poiché il mio timore più grande è che possa esserci una grave perdita di vite e proprietà”.
Eduardo del Rosario, capo dell’agenzia per i disastri, ha ricordato che un simile tifone colpì le Filippine nel novembre del 1990, causando 508 vittime 246 dispersi.

 

LE PREVISIONI – Secondo le previsioni metereologiche il tifone attraverserà il centro delle Filippine tra oggi e domani, proseguendo verso il mar Cinese meridionale ed arrivando nel fine settimana in Vietnam.
La preoccupazione è che prima di abbattersi su Cina e Vietnam la tempesta guadagni ulteriore potenza distruttiva.
Rimane l’allerta per i venti che in mare aperto stanno contribuendo a sollevare un imponente moto ondoso pronto ad abbattersi sulle coste con potenti mareggiate ed onde alte anche più di 7-8 metri.

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