Russia. Rilasciato su cauzione l’attivista italiano di Greenpeace

MOSCA – Il tribunale di San Pietroburgo ha disposto il rilascio su cauzione per Cristian D’Alessandro e altri cinque attivisti di Greenpeace, dopo due mesi agli arresti per il blitz nell’Artico contro una piattaforma petrolifera.

Finora delle 30 persone che si trovavano a bordo del rompighiaccio Arctic Sunrise da cui partì la protesta, ne sono state rimesse in libertà 11. Greenpeace ha insistito perchè vengano tutti rilasciati e  ha fatto sapere di essere in grado di pagare le cauzioni fissate in due milioni di rubli (45.000 euro) per ciascun attivista. Per D’Alessandro la somma potrebbe essere «anticipata» dall’ambasciata italiana a Mosca, nel caso in cui fosse necessario un trasferimento di denaro in tempi rapidi e Greenpeace International restituirebbe poi il totale dell’importo. 

Non è ancora chiaro se gli attivisti stranieri, a cui è stata concessa la scarcerazione, possano fare ritorno in patria in attesa dell’apertura del processo o siano obbligati a rimanere in Russia. Oltre a D’Alessandro, i giudici hanno deciso la libertà su cauzione per l’argentina Camila Speziale, il polacco Tomasz Dziemianczuk, la brasiliana Ana Paula Maciel, il neozelandese, David Haussmann, l’argentino Miguel Hernan Perez Orsi, il canadese Paul Ruzycki, il francese Francesco Pisanu e la finlandese Sini Saarela. Ieri, invece, era stata la volta di Ekaterina Zaspa, medico di bordo del rompighiaccio, Andrei Allakhverdov, capo ufficio stampa di Greenpeace Russia, e Denis Sinyakov, fotografo. Un solo militante, l’australiano Colin Russell, si è visto prolungare la carcerazione per altri tre mesi, fino al 24 febbraio.  Le udienze, in cui due tribunali distrettuali di San Pietroburgo stanno esaminando le richieste dell’accusa di prorogare la detenzione cautelare per gli ambientalisti, andranno avanti fino a giovedì. Per tutti rimane in piedi l’accusa di vandalismo, che in Russia prevede fino a cinque anni di detenzione. 

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