Spagna, c’è carenza di infermieri. Ma i nuovi emigrano

 

MADRID – La Spagna sforna infermieri, ma a causa della disoccupazione è costretta a mandarli lontano dai confini nazionali. Una situazione che preoccupa molto, e che potrebbe causare un buco numerico di personale nei prossimi anni, quando la crisi sarà un brutto ricordo ma le persone continueranno ad ammalarsi.

Attualmente, infatti, la Spagna è in fondo alle classifiche che riguardano il numero di infermieri per abitanti.  Per essere nelle medie qualitative dell’Unione Europea necessiterebbe almeno di 108 mila unità. Ma le risorse non ci sono e nei piani della Moncloa non ci sono capitoli di rifocillamento numerico di questo settore. Tant’è che le nuove leve sono state costrette a trasferirsi altrove, soprattutto in Germania, dove lavorano in situazioni di lavoro certamente meno confortevoli rispetto ai colleghi impiegati in patria. Si calcola che attualmente 5 mila infermieri formati in Spagna stiano lavorando all’estero.

 

Tanto per acclarare la difficoltà del settore basta dire che attualmente la media europea è di 759 infermieri ogni 10 mila abitanti. Con i suoi 528 infermieri per lo stesso numero di abitanti, la Spagna si ferma al 20 posto. Dietro a paesi come il Portogallo, Polonia, Ucraina, la neo entrata Croazia, Estonia, Ungheria, Malta Lituania, Slovenia e Repubblica Ceca. 

La denuncia del Consiglio nazionale di infermeria portata avanti da Maximo Gonzalez Jurado, evidenziata durante una conferenza stampa in cui ha partecipato il presidente del Consiglio internazionale degli inferimieri Judith Shamian sta facendo discutere eccome. I dati degli studi condotti sono allarmanti. Soprattutto se si considera quanto la Spagna disti dalla vetta. Un vertice immancabilmente guidato dalla Finlandia, che dispone di 2356 infermieri ogni 10 mila abitanti. Oppure il Lussemburgo (1709) Danimarca (1585) Belgio (1540) Irlanda (1513) e Germania (1145). 

Non sono mancate lamentele. Proprio durante un viaggio in Germania sono emerse sotto utilizzazioni da brivido dei lavoratori migranti. Infermieri iper-qualificati che altro non fanno che il lavoro che in Italia svolgono gli operatori socio sanitari. “Vanno in Germania a lavare i culi” ha spiegato Maximo Gonzalez Jurado. Che ha aggiunto che in questo modo la Spagna “sta sovvenzionando il sistema sociosanitario tedesco”.

Si calcola che negli ultimi anni di crisi si siano persi 4 infermieri ogni medico. Un fattore che ha fatto aumentare notevolmente il rischio di morte nelle strutture sanitarie spagnole. Alcuni dati parlano di un aumento di 14% di rischio di morte ad ogni infermiere mancante. Un dato che non diminuirà in futuro, quando secondo quanto si apprende dagli studi di settore nei prossimi sette anni ci sarà in tutta Europa una mancanza di 600 mila infermieri. Il messaggio lanciato è chiaro: non ridurre adesso le risorse umane nel settore sanitario per non trovarsi scoperti in futuro. 

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