Germania. Accordo tra Cdu e Spd. Parte il nuovo governo di coalizione

ROMA – Il blocco conservatore tedesco guidato dalla cancelliera Angela Merkel (Cdu – Csu) ha raggiunto nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 Novembre, dopo una maratona negoziale di 17 ore riguardanti alcuni temi chiave come le infrastrutture, l’energia, l’occupazione, l’istruzione e le finanze pubbliche, l’ accordo con il Partito Socialdemocratico (Spd) per governare i prossimi quattro anni in una Grosse Koalition (grande coalizione). 

Lo hanno reso noto due alti esponenti conservatori, Michael Grosse-Broemer e la premier del land della Saar, Annegret Nramp-Karrenbauer, tramite Twitter.  Due mesi dopo le elezioni e un mese dopo l’ avvio dei negoziati fra i due partiti, l’ accordo, se confermato, permetterà loro di formare un governo entro Natale. L’intesa infatti deve essere approvata in un referendum dai 474.000 iscritti alla Spd. Solo dopo il 17 dicembre, il nuovo governo verrà votato dal Bundestag (Parlamento Federale Tedesco); per quanto riguarda la formazione dell’esecutivo bisognerà aspettare ancora un paio di settimane, ma e’ stato già stabilito che alla Cdu andrebbero cinque dicasteri, oltre all’ incarico del capo della cancelleria (diverso da quello di cancelliere, che spetterà molto probabilmente alla Merkel per la quarta volta); la Spd avrà sei ministeri e la Csu tre. Il Governo tedesco che in più occasioni ha criticato situazioni di compromesso negl’ altri governi si ritrova a combattere guerre analoghe in casa propria. 

Secondo fonti interne alla Cdu – Csu, il partito ha accettato di istituire un salario minimo garantito di 8,50 euro all’ ora a partire dal 2015 (i socialdemocratici avevano posto l’adozione di questa misura del loro programma elettorale come condizione “imprescindibile” per qualsiasi accordo di coalizione) ; quest’ultimi hanno ottenuto anche un aumento delle pensioni per i lavoratori più deboli e le madri di famiglia (850 euro al mese) e la possibilità di andare in pensione a 63 anni, invece che 67, per chi ha 45 anni di contributi. L’ accordo abolisce poi la legge che impone ai figli nati in Germania da genitori stranieri di scegliere tra le due nazionalità prima del loro ventitreesimo compleanno. 

E’ stato poi deciso di non aumentare le tasse per i più ricchi per coprire quell’aumento della spesa pubblica previsto per i prossimi anni per rilanciare la domanda interna fino al 2017 ed il pareggio del bilancio nel 2015.

Un compromesso è stato raggiunto anche sulle energie rinnovabili, che entro il 2030 dovranno costituire tra il 55 e il 60% dell’intera rete (la Merkel spingeva per un 50-55%, mentre la Spd per il 75%).

“Abbiamo rispettato la volontà (dell’Spd) che nessuno annuncerà la divisione delle responsabilità fino a quando non sia terminato il voto dell’Spd, sebbene sono sicura che i capi dei partiti abbiano affrontato questa questione”, ha detto la Merkel, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il leader dell’Spd, Sigmar Gabriel che definisce l’accordo come “importante per la lotta al populismo”. 

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