Russia. A Volgorad nuovo attentato kamikaze a filobus. 14 morti, 1 bimbo in coma

MOSCA — A meno di 24 ore dalla tragedia di ieri un muovo attentato si è registrato a Volgograd, nella Russia meridionale, a poche settimane dalle Olimpiadi invernali di Sochi che inizieranno il 7 febbraio. Una violenta esplosione si è verificata su un filobus alle 5.10 ora italiane.

Secondo le prime ricostruzioni, sono 14 le persone rimaste uccise. I feriti sono 41, in totale sono 27 tra i quali ricoverati in ospedale, compresi due che versano in condizioni critiche. Uno di questi ultimi è un bimbo di pochi mesi, da 5 a 7, che è in coma. «Ha subito lesioni multiple al cranio», ha spiegato il ministro. «Non si sa chi sia, è possibile che i suoi genitori siano morti». Semplici contusioni e abrasioni lamentano altri due minori. 

Anche quello di oggi a bordo di un filobus a Volgograd è stato un attentato suicida: lo ha reso noto Vladimir Markin, portavoce del Comitato Investigativo Federale, equivalente russo dell’Fbi. Markin ha precisato tuttavia che il kamikaze questa volta era di sesso maschile, mentre ieri a farsi saltare in aria nella stazione ferroviaria dell’ex Stalingrado era stata una donna. Stando ai primi rilievi degli inquirenti, la tecnica utilizzata dagli attentatori e il materiali impiegato, circa 4 chilogrammi dello stesso esplosivo in ciascuno dei due casi, farebbero pensare a un’unica pianificazione concertata. Ancora incerto, e comunque provvisorio, il bilancio odierno delle vittime: da dieci a quindici, a seconda delle fonti. I feriti ammontano ad almeno 28, due dei quali versano in condizioni critiche. Dal canto suo il vice ministro per la Protezione Civile, Vladimir Stepanov, ha fornito un computo complessivo di 32 morti fra ieri e oggi, con 72 feriti. 

 

Intanto,  a seguito degli attentati  il leader del Cremlino Vladimir Putin ha ordinato un rafforzamento della sicurezza in tutta Russia. Lo ha annunciato il Comitato antiTerrorismo, mentre pochi minuti prima erano state annunciate maggiori misure di controllo anche nella capitale Mosca. Mentre secondo il Capo del Comitato olimpico russo Alexander Zhukov ulteriori provvedimenti di sicurezza ai Giochi Olimpici di Sochi in connessione con gli attentati terroristici a Volgograd non saranno presi. «Poichè quanto fatto, è già sufficiente», ha detto Zhukov.

Intanto a Volgograd, sono entrati in azione anche i Cosacchi. I «cavalieri dello zar» saranno mobilitati e incaricati di ronde in città. Antica comunità militare passata alla storia per aver difeso strenuamente lo zar contro i bolscevichi, i Cosacchi sono sempre più parte della realtà quotidiana, ma anche dell’ideologia fondante di una Russia che sotto il presidente Putin come sotto

Nicola I, vive molteplici vocazioni: ortodossia, autocrazia e nazionalismo. E ovviamente il terrorismo di matrice islamica non può che essere il primo nemico.

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