Finisce l’incubo. Tutti i passeggeri della Akademik portati in salvo

ROMA – Sicuramente un Natale indimenticabile quello che hanno trascorso i 74 passeggeri (22 l’equipaggio e 52 ricercatori) della nave russa Akademik Shokalskiy, rimasta intrappolata nel ghiaccio dell’Antartide.

Le operazioni di soccorso sono attive dal 24 dicembre. Dopo il primo tentativo di recupero fallito fatto dalla rompighiaccio australiana Aurora Australis, con a bordo il ricercatore italiano Francesco D’Alessio, è stato necessario anche il supporto dei cinesi. Le due navi (australiana e cinese) hanno cercato di aprire un varco, ma anche in questo caso i tre metri di ghiaccio non hanno permesso agli australiani di avvicinarsi a meno di 20 chilometri. L’unica soluzione rimasta era la via aerea: l’elicottero partito dalla nave Drago delle Nevi (Xuelong) ha permesso il trasporto dei passeggeri dalla nave russa ad una lastra di ghiaccio nei pressi della rompighiaccio australiana, già pronta per accoglierli e per riportarli a casa. Operazione ormai giunta al termine, come riferito da fonti ufficiali australiane. Da sottolineare come anche in questa situazione tutti i passeggeri delle navi non abbiano perso mai il morale, raccontando tutto quello che è avvenuto sia tramite video pubblicati in rete su YouTube, sia tramite dei “cinguettii” sui social network, come nel caso dell’osservatore italiano e del capitano Turney, che scrive: «Sono arrivati», «Ne siamo fuori al 100 per cento. Un grazie enorme a tutti!»

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