Tunisia: parità tra uomo e donna. Via alla nuova Costituzione

TUNISI – Era attesa da oltre un anno. Per la sua approvazione la maggioranza e le opposizione hanno dovuto trattare ad oltranza. Ma oggi il capo dello Stato tunisino Moncef Marzouki assieme al primo ministro uscente Ali Larayedh e al Presidente dell’Assemblea Costituente Mustapha Ben Jaafar hanno firmato la nuova Costituzione del Paese.

Si tratta di un evento storico per quella che è stata culla delle Primavere arabe. Dalla Tunisia, infatti, partì la scintilla delle grandi rivoluzione che da tre anni sta agitando l’Africa del Nord. Oggi in molti ritengono che la rivolzione dei gelsomini rappresenti la più riuscita delle rivoluzioni arabe e la firma di Marzouki, il primo a siglare il testo approvato ieri dall’Assemblea costituente con duecento voti a favore, dodici contrari e due astenuti rappresenta un nuovo inizio per la Tunisia, pronta ad avvicinarsi alle nuove elezioni dopo la caduta di Ben Alì. Sarà il nuovo presidente del consiglio incaricato Mehdi Jooma, che ieri ha presentato la lista è riuscito lista dei ministri del suo governo di tecnici e di indipendenti a trainare la Tunisia verso le nuove elezioni Presidenziali e legislative, la cui data non è stata ancora annunciata.

Tra le sfide economiche maggiori del nuovo corso ci sono: il contenimento della spesa pubblica e la riduzione del deficit. Non è un caso che il Ministero delle Finanze sia stato affidato a Hakim Ben Hammouda, uno stimato economista con esperienza nella Banca africana di sviluppo.

Tra le grandi novità sancite tramite la magna carta c’è la parità uomo-donna. La grande novità per una nazione ad ispirazione islamica. L’articolo 20, infatti, esprime esplicitamente l’eguaglianza di diritti e doveri tra i due sessi. Lodevole anche l’articolo 45, che impone al governo di proteggere i diritti delle donne, ma anche che si erga da garante delle pari opportunità anche all’interno dei consigli elettivi.

Interessante che che sulla Carta Fondamentale sia assente un chiaro riferimento all’Islam. Una vittoria degli esponenti laici che hanno però ceduto al divieto di “violazione del sacro” una vera eccezione in un documento tutto sommato laico.

Lodevole il fatto che la Costituzione garantisca espressamente la libertà di coscienza. Così come vi siano espliciti riferimenti alla lotta alla corruzione, una vera piaga in quello che è tra i paesi più poveri del nord Africa.

La forma di governo è semi presidenziale. La maggioranza dei poteri è nelle mani del primo ministro, il restante è prerogativa del Presidente della Repubblica, figura garante del bilanciamento dei poteri.

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