Gaza. Notte di terrore

GAZA CITY – Notte di terrore  a Gaza. Reperire informazioni sulla nuova guerra israeliana è un’impresa.

Il silenzio dei media è assordante, anzi nauseante: si parla dell’esplosione di ieri a Gerusalemme Ovest in una stazione autobus, dove una donna è morta. Ma non si parla dei quattro ragazzini palestinesi falcidiati ieri dalle cannonate dell’esercito israeliano. Le notizie qui riportate ci vengono fornite dal nostro amico Vittorio Arrigoni, che è a Gaza City, e sta vivendo sulla sua pelle la drammatica escalation bellica nella striscia. Già ieri il vice-premier Shalom aveva fatto intendere che una nuova “piombo fuso” era alle porte. Dopo i 9 morti di inizio settimana, stanotte le incursioni aeree si sono intensificate. E’ bastata la bomba di ieri a Gerusalemme per scatenare gli  scalpitanti eserciti ed aviazioni. Ai droni e agli F16 si sono aggiunti anche gli Apache a sorvolare la zona del porto. La gente di Gaza, purtroppo costretta a metabolizzare l’occupazione, chiama questi volatili “Zannana”, per via del forte e insopportabile ronzio continuo che producono. Verso mezzanotte iniziano i bombardamenti. Gli apache sganciano missili sul porto. Colpite le centrali elettriche di Gaza city: la città  è al buio. Bombardamenti anche nell’area residenziale di Sheikh Ejleen. Dal Nord le truppe israeliane, con l’appoggio aereo degli apache, invadono la striscia. Alle tre del mattino cessa l’incursione e, in mattinata,  gli uffici diplomatici israeliani iniziano a chiedere alle ambasciate l’evacuazione degli stranieri dalla striscia. Intanto, mentre il ministro degli esteri egiziano condanna i raid israeliani, Obama definisce “inaccettabili” i razzi artigianali lanciati dai palestinesi nel deserto del Negev. Ci chiediamo se invece sono accettabili i missili da una tonnellata sparati dai Caccia f16 e da Apache su zone densamente abitate. Infine un dato di un certo rilievo: la compagnia aerea egiziana ha cancellato Israele dalle destinazioni di viaggio.

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