Ucraina sull’orlo di una guerra. L’unica speranza l’incontro a Ginevra

ROMA – La situazione in Ucrai9na non sembra migliorare, anzi peggiora di ora in ora, mentre la tensione tra Occidente e Russia sale. 

Riamne, infatti, invariata la consistenza delle truppe russe schierate a ridosso della frontiera con l’Ucraina. Lo ha ribadito la Nato, che fin dall’inizio della crisi ne ha stimato l’ammontare in circa quarantamila uomini. «La posizione di forza delle unità russe lungo il confine ucraino», ha dichiarato Philip Breedlove, il generale dell’Aviazione Usa che guida il Supremo Comando Alleato per l’Europa, «non è cambiata in misura significativa fin dall’ultima volta in cui ho parlato ai giornalisti», una decina di giorni fa. Breedlove ha quindi ribadito che si tratta di un contingente molto vasto. In precedenza l’Alleanza aveva quantificato in 40.000 soldati la consistenza del contingente russo.  Quindi se i militari aumentano potrebbe significare che la Russia non intende chiudere pacificamente la questione, bensì imporre militarmente la propria supremazia. 

Vladimir Putin, d’altra parte,  ha già avvvertito i suoi che il Paese è sull’orlo della guerra civile e sia le forze ucraine che quelle filo-russe hanno mostrato i muscoli in un quadro di grande incertezza. Alla luce della crisi, la Nato ha annunciato che rafforzerà «nel giro di alcuni giorni» le difese aeree, navali e terrestri nell’Europa orientale. Il segretario generale, Andres Fogh Rasmussen, ha riferito che saranno schierati più aerei nei cieli orientali, più navi nel mar Baltico e nel Mediterraneo orientale e altri uomini e mezzi sul terreno nei Paesi alleati più esposti. Nell’est dell’Ucraina i militari di Kiev sarebbero entrati a Kramatorsk, teatro martedì di sanguinosi scontri, ma sono stati bloccate dai civili. Alcuni miliziani filo-russi sono

entrati in mattinata a Slaviansk, a bordo di sei veicoli blindati ucraini, con la bandiera russa che sventolava sul primo mezzo della colonna. Secondo i media russi, a bordo c’erano anche militari ucraini che avevano deciso di cambiare casacca e allearsi con i separatisti russi, ma Kiev ha smentito. Più tardi, sarebbe scoppiata una battaglia a un posto di blocco all’ingresso di Slaviansk. Intanto due militari ucraini, un ufficiale e un soldato, sono stati presi in ostaggio da separatisti filo-russi a Krasny Luch, nella regione orientale di Lugansk, una trentina di chilometri a nord della frontiera con la Russia. E gli attivisti filo-russi hanno proclamato la «Repubblica Popolare di Odessa» nell’omonima regione dell’Ucraina sud-occidentale.

Insomma un quadro davvero drammatico che potrebbe esplodere da un momento all’altro. L’unica speranza rimane nei colloqui a quattro di domani che si svolgeranno a Ginevra. Giorno in cui si siederanno allo stesso tavolo gli emissari di Mosca e Kiev, ‘mediatì da Ue e Usa. Mosca ha detto che «per ora» i colloqui rimangono in piedi. 

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