Caos in Vietnam contro la Cina. Attaccata impianto a Taiwan. 1 morto e 100 feriti

TAIPEI – Non si placano le proteste dei vietnamiti, rabbiosi per la decisione di Pechino di installare una piattaforma petrolifera vicino alle isole Paracel, contese con il Vietnam. I disordini si stanno allargando a tutto il Paese, retto da un autoritario regime comunista; e nelle ultime ore migliaia di persone hanno attaccato e dato alle fiamme un enorme impianto siderurgico appartenente al Formosa Plastics Group, un’azienda di Taiwan.

Almeno un cinese è morto; e, secondo fonti diplomatiche di Taiwan, un centinaio di cinesi sono rimasti feriti nell’attacco all’impianto situato nella provincia di Ha Tinh e che, quando sarà completato nel 2017, sarà il più grande per la produzione di acciaio nel sud-est asiatico. Ma le proteste stanno avvenendo nelle principali città vietnamite: in 22 delle 63 province, ha reso noto il governo vietnamiti che ha chiesto «misure dure» per riportare la situazione sotto controllo prima che gli investitori stranieri allarmati lascino il Paese. 

Gli ultimi disordini sono scoppiati in un’acciaieria di proprietà taiwanese nel distretto industriale della provincia centrale di Ha Tinh, a circa 50km da Hanoi (i vietnamiti non distinguono i cinesi dai taiwanesi). «Nel caos, un operaio cinese è rimasto ucciso», ha riferito una fonte dell’amministrazione vietnamita a Ha Tinh, Dang Quoc Khanh. Secondo quanto riferito dall’aziende, gli operai vietnamiti dell’impianto prima hanno cercato di provocare i colleghi cinesi, poi li hanno attaccati e infine hanno appiccato il fuoco a molte strutture dell’impianto. I rivoltosi si sono allontanati solo nella tarda serata locale. Un medico al pronto soccorso dell’ospedale di Ha Tinh ha confermato che il personale medico è stato chiamato a soccorrere molti pazienti cinesi, con lesioni e ferite. 

Condividi sui social

Articoli correlati