Libia, è guerra civile. A Tripoli “roghi fuori controllo”. IL VIDEO

 

 

TRIPOLI —  Dopo un violento conflitto a fuoco le milizie di Ansar al Sharia di Bengasi sono riuscite  a occupare la caserma delle forze di al Saiqa fedeli al generale in pensione Khalifa Haftar nel centro della città.

Gli scontri andavano avanti per due giorni e hanno provocato la morte e il ferimento di diverse persone. I caccia libici, in mano ai fedelissimi di Haftar, hanno tentato ieri di respingere l’attacco con dei raid senza successo. La caserma dell’esercito delle forze di al Saiqa è la più importante della città.

Intanto nella capitale si registrano roghi fuori controllo e scontri armati. Il portavoce della Compagnia nazionale libica petrolifera ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale. Il governo chiede alle milizie ribelli un cessate il fuoco immediato per mettere fine agli scontri nei pressi dell’aeroporto internazionale. Le fiamme circondano un deposito colpito da un razzo e contenente più di sei milioni di litri di carburante, situato a circa 10 chilometri da Tripoli, lungo la strada dell’aeroporto della capitale, teatro di violenti scontri tra milizie rivali da almeno due settimane. La Libia è piombata nel caos dopo i risultati delle ultime elezioni il 21 giugno scorso, che hanno visto la vittoria delle forze laiche e liberali. Il fuggi-fuggi generale degli occidentali dal paese è accompagnato da incendi, che i vigili del fuoco non riescono a sedare a causa dei combattimenti. Nelle ultime due settimane ci sono stati quasi cento morti e 400 feriti. Dopo gli americani, anche diplomatici tedeschi e austriaci hanno lasciato la Libia, mentre resta a Tripoli l’ambasciatore italiano Giuseppe Buccino, unico tra gli occidentali. La sicurezza nel paese è minata da fattori di diversa matrice, ma la maggiore preoccupazione maggiore riguarda eventuali risvolti terroristici.

 

 

 

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