Gaza. Sale il bilancio a 1.363 vittime, oltre 250 sono bambini

 

 

Israele mobilita altri 16 mila riservisti

GAZA – I raid israeliani della mattinata sulla striscia di Gaza hanno ucciso sette palestinesi portando a 1363 il bilancio totale dei morti nei 24 giorni di conflitto. Secondo le stime la gran parte delle vittime sono civili e tra i morti ci sono oltre 250 bambini, come riporta Anthony Lake, Direttore generale UNICEF: «Un’altra scuola a Gaza – ha detto  – è stata attaccata, altri bambini sono stati uccisi in un conflitto in cui atti terribili come questo sono all’ordine del giorno.a 23 giorni, troppi bambini a Gaza convivono con la paura e la disperazione.

I rubinetti sono asciutti e per le strade scorrono liquami, mentre gli operatori sanitari cercano di salvare vite umane con poca elettricità a disposizione e medicine insufficienti. Dall’inizio del conflitto almeno 245 bambini sono stati uccisi.

Da 23 giorni, i bambini in Israele vivono sotto la minaccia di attacchi indiscriminati alle loro case e ai loro quartieri.  Che speranza c’è per questi bambini – e per le loro società – se gli adulti non sono più in grado di proteggerli? Che cosa imparano questi bambini su come comportarsi quando saranno adulti?  Per il bene dei bambini, tutte le parti in conflitto devono tornare al buon senso , consentire agli operatori umanitari di aiutare tutti quelli che hanno bisogno di aiuto, e accettare di porre fine agli attacchi. Adesso, prima che le vite di altri innocenti si spengano- anche del più innocente di tutti, il più piccolo».Da parte israeliana, dal 17 luglio i soldati uccisi sono stati 56 mentre i razzi palestinesi hanno ucciso tre civili (due israeliani e un thailandese) sul territorio israeliano.

Intanto l’esercito israeliano ha mobilitato altri 16mila riservisti per un totale di 85mila effettivi della riserva: lo hanno reso noto fonti delle forze armate dello stato ebraico. Il gabinetto di sicurezza del governo israeliano ha deciso mercoledì all’unanimità di continuare le operazioni contro «gli obbiettivi terroristici» di hamas e la demolizione dei tunnel fra la striscia di gaza e il territorio israeliano; una nuova riunione dl gabinetto è prevista per giovedì pomeriggio, secondo quanto reso noto dalla radio militare.

Sulla scuola colpita il governo di Tel Aviv non ha escluso l’ipotesi secondo la quale a colpire mercoledì la scuola gestita dall’Unhcr nel campo profughi di Jabaliya sarebbe stata Hamas: lo ha reso noto la radio militare dello Stato ebraico.  La stessa Unhcr aveva ribadito ieri che in base alle informazioni in suo possesso a colpire l’edificio – dove avevano trovato rifugio oltre 3mila persone – era stata l’artiglieria israeliana, definendo l’accaduto «una grave violazione del diritto internazionale».  Secondo l’esercito israeliano tuttavia sarebbero in corso delle «verifiche» per accertare la responsabilità dell’accaduto: «Hamas si serve delle scuole dell’Unhcr per sparare contro le nostre

forze, utilizzando i palestinesi che vi si rifugiano come scudi umani» ha dichiarato il portavoce di Tsahal, generale Moty Almoz.

 

 

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