Thailandia. Onu preoccupata per diritti umani dopo tre mesi di dittatura militare

BANGKOK – L’Onu si è detta «profondamente preoccupata delle crescenti restrizioni imposte agli attivisti per i diritti umani» in Thailandia, dove da poco più di tre mesi ha assunto il potere una giunta militare.

Un rapporto dell’Alto Commissariato per i Diritti umani sottolinea in particolare le intimidazioni da parte delle forze dell’ordine e le difficoltà di adire a vie legali per gli esponenti dell’opposizione.  L’esercito tailandese ha assunto il potere il 22 maggio scorso (il 19esimo golpe tentato o riuscito nella storia recente del Paese) al culmine di una crisi politica durata sette mesi. Di fatto le forze armate hanno giustificato il golpe con la necessità di convincere i leader del governo e dell’opposizione – successivamente posti agli arresti e a cui è stato vietato di lasciare il Paese – a raggiungere un accordo. 

Secondo i critici tuttavia le forze armate avrebbero approfittato della situazione per cercare di eliminare definitivamente l’influenza politica dell’ex premier Thaksin Shinawatra, attualmente in esilio ma considerato dalle élite conservatrici (tra cui l’esercito) come una potenziale minaccia per la monarchia.

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