Nato e Russia ai ferri corti. Rasmussen, pronti a decisioni importanti. IL VIDEO

 

NEWPORT – Niente giri di parole o frasi di circostanza. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, al suo arrivo al vertice dell’Alleanza, ha sottolineato come le condizioni della sicurezza siano cambiate drammaticamente. Il contesto internazionale è molto teso ma la Nato è pronta a decisioni importanti.

A partire dalla crisi in Ucraina. “Stiamo continuando a chiedere alla Russia di ritirare le sue truppe dal confine con l’Ucraina, di non inviare piû armi e combattenti, e di non supportare più i militanti armati, impegnandosi invece in un processo politico costruttivo”, ha ribadito Anders Fogh Rasmussen Riferendosi alle condizioni avanzate dalla Russia alle parti per il piano di pace, Rasmussen ha ribadito che ogni sforzo per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina dell’est è il benvenuto. Quello che ora conta sono i fatti e non le parole.

Intanto continua il vertice a Newport nel Galles.. Forse il piû difficile degli ultimi anni. La Nato infatti affronta la difficile crisi in Ucraina, le relazioni con Mosca e la situazione esplosiva in Medio Oriente. Il presidente americano Obama e il premier britannico Cameron hanno sottolineato come i membri dell’Alleanza debbano essere pronti a fare i conti con le possibili conseguenze di un’escalation militare in Siria e in Iraq. “Se dovesse essere necessario un intervento da parte dell’Occidente, fa notare un analista, si pone un interrogativo: la Nato svolgerà un ruolo determinante? Non credo, secondo me il modello che seguiranno sarà formare una coalizione con quelli Stati membri che sono disposti a intervenire, ma senza usare i mezzi dell’Alleanza”, fa notare Jan Techau, il Direttore di Carnegie Europe. La Nato intanto si è detta pronta a creare 5 nuove basi nei Paesi dell’est e una forza di reazione rapida composta da forze speciali in grado di essere dispiegate ovunque in tempi rapidissimi. Per contrastare la minaccia del terrorismo. Quello che si percepisce finora è che molti paesi dell’Alleanza pensano che le azioni militari non saranno sufficienti per combattere l’ISIL. Obama e Cameron, spiega il nostro corrispondete al vertice, dovranno cercare sostegno nell’area mediorientale. La situazione non si risolverà senza il sostegno dell’Iran e del presidente siriano Assad.

 

 

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