Isis. Siria, rapiti 90 cristiani

ROMA – Sono almeno 90 i cristiani caldei rapiti dai miliziani dell’Isis nel nord-est della Siria. I miliziani jihadisti hanno incendiato una delle chiese più antiche del Paese, a Tel Hermez, e hanno rapito i cristiani nella stessa provincia di Hassakeh, sulle colline nel nord-est. In cambio del loro rilascio, hanno chiesto la liberazione di prigionieri in mano ai peshmerga curdi, minacciando altrimenti di ucciderli. A riferirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani. 

Ma l’allarme arriva dalla Chiesa siriana che denuncia anche un “abbandono” da parte di chi sarebbe potuto intervenire e invece non lo ha fatto. Si conta già un morto: un ragazzo di 17 anni, Milad, che è stato martirizzato. Diverse chiese sono state date alle fiamme.

L’attacco è iniziato all’alba di lunedì con l’irruzione in un villaggio nei pressi di Tell Tamer, in un’area in cui vive una nutrita minoranza assiro-caldeo-siriaca. Le donne e i bambini sono stati radunati in una zona presidiata mentre gli uomini sono stati trasferiti nelle montagne di Abd al-Aziz.

Attaccati diversi villaggi

Centinaia di miliziani dell’Isis a bordo di mezzi pesanti hanno lanciato attacchi in diversi villaggi in Siria, inclusi Tal Hermez, Tal Shamiram, Tal Riman, Tal Nasra, al-Agibash, Toma Yalda e al-Haooz, uccidendo decine di persone. Lo conferma l’agenzia Sana. A quanto pare l’Isis punterebbe ad aprire una sorta di corridoio fino al confine con la Turchia per facilitare il passaggio di armi e mercenari. In Iraq, il governo ha annunciato la liberazione di 150 famiglie che erano rimaste intrappolate ad al Baghdadi, nella provincia occidentale di Anbar, a seguito dell’offensiva condotta dall’Isis sulla città. 

I jidhaisti aprono scuole per combattenti stranieri

Intanto giunge notizia che gli jihadisti stanno aprendo scuole per bambini in lingua inglese nelle zone sotto il loro controllo in Siria e in Iraq. Secondo Al Arabiya, sono frequentate dai figli dei combattenti stranieri che iniziano ad essere sempre più numerosi nel territorio del “Califfato”. Al momento sono due e ospitano bambini dai 6 ai 14 anni: la prima è dedicata ai maschi e si chiama “scuola Abu Musab al Zarqawi”, mentre la seconda si chiama “scuola Aisha”. Riguardo le infiltrazioni di stranieri in Siria, la Turchia ha accusato la Gran Bretagna di averla informata troppo tardi sull’arrivo a Istanbul di tre ragazze tra i 15 e i 17 anni, probabilmente dirette in Siria per unirsi all’Isis. Gli 007 di Seul hanno anche rivelato che un 18enne sudcoreano è entrato in Siria per arruolarsi nell’Isis e sta ricevendo addestramento militare dagli jihadisti. Il giovane aveva fatto perdere le tracce il 10 gennaio durante un soggiorno nel sud della Turchia. Gli 007 sudcoreani hanno comunicato al Parlamento che il 18enne, identificato solo con il cognome Kim, si trova in un non meglio specificato campo di addestramento dell’Isis.

Video choc, bambini simulano decapitazione gruppo

Nel frattempo è stato diffuso un altro video choc postato su YouTube da un gruppo di ragazzini yemeniti che si sarebbero filmati con un telefonino. Bambini in fila che simulano di decapitare i loro prigionieri come nell’esecuzione di massa compiuta dall’Isis contro 21 copti egiziani.  Dalle immagini accompagnate da un inno integralista, si evince che le ‘vittime’, a torso nudo, hanno circa 10 anni, mentre i loro boia sembrano più grandi e hanno il volto coperto da un turbante ricordando così i visi mascherati dei jihadisti. 

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