Grecia al bivio tra privatizzazioni e austerity

Fassina, l’unica possibilità di Atene è uscire dall’euro

ATENE – Cosa farà la Grecia in questo tira e molla con l’Unione Europea non è dato a sapere. Di certo la troika farà di tutto per rimettere in riga il governo Tsipras facendolo cedere alle richieste imposte dall’Eurozona. La Grecia dal canto suo è tra incudine e martello. Oggi il Consiglio di Stato ellenico ha dato via libera alla privatizzazione del vecchio aeroporto internazionale di Atene, l’Hellinikon, ma al contempo ha dato parere negativo per dare in mano ai privati  il Pcc, ovvero il gruppo produttore di energia elettrica. Il ministro dell’Energia, Panagiotis Lafazanis ha detto che l’asta per Admie non andra’ avanti”. Ma non solo. La partita si gioca soprattutto con l’elettorato che ha dato fiducia a Tsipras e che ora vuole uscire da quello stato tormentato di un’austerity che ha acutizzato la crisi economica.

Impegni di Atene, dubbi tedeschi

Intanto restano le preoccupazioni nell’Eurozona. “Il punto ora e’ capire se dobbiamo credere alle rassicurazioni del governo greco”, dice il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista radiofonica. Schaeuble confessa anche che “non e’ stata facile” la decisione di approvare la lista con gli impegni sulle riforme, inviata ieri da Atene all’Eurogruppo per avere il via libera all’estensione di 4 mesi dei prestiti.

“Non e’ stata una decisione facile ne’ per noi, ne’ per il governo greco – spiega Schaeuble alla radio – perche’ avevano raccontato alla gente cose completamente diverse in campagna elettorale e anche dopo”. “Il punto ora – aggiunge – e’ capire se dobbiamo credere o meno alle rassicurazioni del governo greco. E in Germania ci sono molti dubbi su questo, questo deve essere ben chiaro”. Schaeuble ha comunque ribadito che, nonostante i dubbi, il Parlamento tedesco deve approvare, venerdi’ prossimo, l’estensione di 4 mesi degli aiuti ad Atene.

Sull’argomento è intervenuto anche Stefano Fassina, deputato della minoranza del  Pd, in un’intervista rilasciata a La Stampa: ”Questo accordo, o anche uno più  spinto verso le proposte greche, temo non sia sufficiente a  risollevare la situazione. Sono stati lasciati cadere punti  sistemici come la conferenza sul debito o quello che è stato  enfaticamente chiamato new deal per gli investimenti, e le altre  misure non sono adeguate a dare una svolta alla situazione  greca”. E poi: ”Dati i vincoli politici che abbiamo  riscontrato in queste  settimane a Bruxelles e a Berlino temo che sia molto  complicata una svolta dentro l’euro per la Grecia. Se vuole  sopravvivere, e se la sinistra greca vuole sopravvivere, dati i  vincoli politici che vi sono oggi nell’Eurozona, temo che per la  Grecia non vi sia altra possibilità che uscire” dall’euro. “E’  evidente che non sarebbe una passeggiata, ma credo che  l’Apocalisse in Grecia sia già arrivata…”

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