Nepal. Lasciare Kathmandu è impossibile, scontri con polizia

KATHMANDU – La polizia antisommossa è intervenuta a Kathmandu per cercare di contenere e placare gli abitanti infuriati che vogliono lasciare la capitale del Nepal dopo il terribile sisma che ha devastato il Paese. 

Migliaia di persone hanno preso d’assalto la stazione delle corriere nella speranza di riuscire a partire verso altre localita’ del Paese. Una grande folla di persone desiderose di raggiungere le proprie famiglie si e’ radunata nella notte alla stazione, poco distante dal Parlamento, in seguito all’annuncio del governo che sarebbero state organizzate 250 corse supplementari per favorire gli spostamenti. 

I pullman promessi pero’ non c’erano e gli agenti in tenuta antisommossa hanno caricato piu’ volte i cittadini esasperati dalle lunghe attese. In tutto il Nepal monta la rabbia verso il governo per il modo in cui e’ stata gestita l’emergenza dopo il devastante terremoto di sabato scorso che ha gia’ fatto piu’ di 5mila morti. 

Uomo estratto vivo dopo tre giorni

Nel frattempo un uomo è stato estratto vivo da una casa crollata a Kathmandu quasi 82 ​​ore dopo il devastante terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito il Nepal sabato scorso. Il 28enne era intrappolato, senza cibo né acqua e con tre corpi accanto, in una stanza di un’abitazione a Gongabu, un quartiere  settentrionale della capitale, riferisce il Nepali Times. E’ stato  salvato da una squadra di polizia nepalese e di soccorritori francesi. Un secondo uomo, anch’egli intrappolato, ha parlato con i  soccorritori, ma è morto prima che potesse essere liberato.

Secondo quanto riportano le Nazioni Unite, solo 14 persone sono state  trovate ancora vive sotto le macerie dal giorno della scossa. Il bilancio ufficiale dei morti oggi ha raggiunto 4.731, con 1.448 decessi registrati nella capitale Kathmandu.

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