Isis, 50 donne yazide incinte dopo stupri

BAGHDAD –  Oltre 50 donne yazide sono rimaste incinte dopo essere state violentate dai miliziani jihadisti dell’Isis nel Nord dell’Iraq.

Lo ha detto il vice responsabile per le relazioni internazionali del Kurdistan iracheno, Dindar Zebari, aggiungendo che sono 5.670 i membri di questa comunita’ rapiti e ancora nelle mani dello Stato islamico. Tra questi, 650 donne.

Zebari, parlando in una conferenza stampa a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, ha detto che il governo autonomo curdo ha finora speso 15 milioni di dollari per l’assistenza ai profughi e agli ex ostaggi Yazidi, compresi programmi di riabilitazione fisica e psicologica per 4.000 donne. Ma ha fatto appello al governo iracheno e a quelli stranieri perche’ contribuiscano maggiormente a questa attivita’. Zebari ha sottolineato che il 40 per cento dei profughi Yazidi hanno meno di 18 anni e che il ministero dell’Istruzione curdo ha avviato programmi per permettere loro di tornare a frequentare le scuole. Nell’agosto dell’anno scorso l’Isis ha conquistato la citta’ di Sinjar, nel Nord-Ovest dell’Iraq, dove risiedevano la maggior parte degli Yazidi, e si e’ lasciato andare a violenze di ogni genere contro i membri di questa minoranza non islamica considerati ‘adoratori del diavolo’. Centinaia di Yazidi sono stati uccisi e, secondo la deputata irachena yazida Vian Dakhil, non meno di 3.000 donne e ragazze sono state vendute come schiave sessuali.

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