Grecia, se falliamo peggio per tutti

ATENE – Mentre il governo di Atene e i responsabili del Brussels Group riprendono oggi i negoziati  si cerca entro la settimasna un accordo che possa tamponare la difficile situazione economica greca.

”Alexis Tsipras ha convocato il suo intero staff economico, da Dragosakis a Varoufakis passando per gli sherpa”, una riunione nella quale “ha dato disposizione ai tecnocrati di lavorare giorno e notte per minimizzare le distanze con le istituzioni e trovare le misure che servono per chiudere un accordo in fretta, nell’interesse comune”, questo “è quello che intendiamo fare”. Lo riferisce Dimitrios Papadimoulis, europarlamentare di Syriza.

L’annuncio dell’impossibilità di pagare la rata, rileva, “non era un ricatto, ma il riconoscimento d’una situazione di fatto. A fine giugno la Grecia non potrà pagare i debiti e, al contempo, le spese di gestione dello Stato. Così dobbiamo costruire una soluzione buona per tutti. Noi siamo pronti”.

“Vogliamo una soluzione – spiega – come Juncker e Hollande, come la Merkel che però non s’intende col ministro Schaeuble. La cancelliera vuole trattare anche sulla base di un programma più duraturo, proprio come noi chiediamo. Non un’intesa per poche settimane, ma per molti anni”. “La Grecia – conclude – è più grande della Lehman Bros. Gli effetti sarebbero gravi per tutti. Noi ne siamo consapevoli e per questo vogliamo un’intesa buona per tutti. Pagheremo tutto il possibile”. 

Ma  la Grecia sa benissimo che non sarà cosa facile. Anzi. E’ notizia di oggi che il governo greco  ha finalemente deciso di reintegrare nei loro incarichi 2.413 insegnanti delle scuole secondarie che erano stati licenziati o sospesi dal precedente esecutivo guidato dal premier Antonis Samaras nell’ambito dei tagli nel settore pubblico richiesti dalla troika (Ue, Bce e Fmi) in cambio di aiuti finanziari al Paese.

In particolare, come riferisce il quotidiano To Vima, il governo ha ribaltato una precedente decisione che aveva abolito le posizioni di formazione tecnica. Con la riapertura delle posizioni di questi 2.413 dipendenti, il governo dovrà stanziare adesso nove milioni e 385mila euro per il 2015 e ulteriori 14 milioni e 50mila euro per l’anno prossimo. Nella Gazzetta Ufficiale di ieri è stato pubblicato il relativo decreto firmato dal vice ministro della Pubblica Istruzione Tasos Kourakis che è retroattivo con decorrenza dal 11 maggio scorso. In base allo stesso decreto, il governo riassumerà anche medici, infermieri, estetisti, assistenti sanitari e meccanici.  

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