Polonia. Pubblicati documenti segreti, si dimettono presidente e 3 ministri

VARSAVIA – Terremoto in Polonia dove le dimissioni oggi del presidente della Camera dei deputati Radoslaw Sikorski e di tre ministri del governo di Ewa Kopacz, a causa della pubblicazione ieri su internet di atti segreti della procura su iniziativa di un controverso uomo d’affari Zbigniew Stonoga, hanno segnato l’inizio anticipato della campagna elettorale prima delle politiche del prossimo autunno.

Tutto lascia pensare ad un’azione rivolta contro l’attuale forza politica al governo, il partito di centro Piattaforma civica (Po) che due settimane fa ha già subito un duro colpo con la sconfitta del proprio candidato nelle presidenziali, il capo di Stato uscente Bronislaw Komorowski. A vincere le presidenziali è stato Andrzej Duda, il candidato di destra sostenuto dalla maggiore forza di opposizione Diritto e giustizia (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski. Con le politiche di autunno prossimo Pis spera di riprendere il potere dopo la sconfitta del 2007 e la vittoria di Duda dà nuovo vigore a

queste speranze.

E’ in questo clima che si inserisce la wikileaks polacca, anche se lo scandalo delle registrazioni fatte di nascosto sulle conversazioni di diversi uomini politici era uscito fuori già una anno fa, ma nonostante le indagini condotte dalla procura non era stato punito nessuno. La vicenda pesava sulla coscienza del partito al governo ed ha contribuito alle crescenti critiche e alla perdita di popolarità dei suoi dirigenti.

A riportare alla luce il caso è stato due giorni fa un personaggio dalle connotazioni ambigue, Zbigniew Stonoga, che ha pubblicato sul suo sito centinaia di atti delle indagini della procura rendendo pubblici i dati personali di politici e testimoni coinvolti.

Il premier Kopacz, che dopo il passaggio di Donald Tusk alla presidenza dell’Ue a Bruxelles ha assunto la guida del partito, ha deciso di far fronte alla questione allontanando dal partito tutti i sospettati. Si è arrivati così alle dimissioni di oggi e alla forte critica della procura, la cui relazione – presentata oggi dal suo presidente Andrzej Seremet – è stata respinta dal premier. 

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