Ultimatum alla Grecia. Tre giiorni per le riforme

BRUXELLES  – L’Eurozona vuole tenere la Grecia nell’euro, ma in cambio vuole una resa incondizionata.

Entro il 15 luglio l’Eurogruppo chiede ad Atene di approvare la riforma dell’Iva, la riforma delle pensioni, l’adozione del codice di procedura civile per accelerare la giustizia civile, l’indipendenza dell’istituto di statistica, la creazione del ‘Fiscal Council’ (istituito dal Fiscal Compact per controllare i bilanci) e la trasposizione delle direttiva sul ‘bail in’ delle banche (BRRD), che mette fine all’intervento dello Stato nei salvataggi delle banche. E’ quanto si legge nel documento.

Inutile aggiungere che l’eurosummit è “ancora lontano” dal trovare un’intesa sulla posizione da prendere nei confronti della Grecia. Lo si è appreso da fonti Ue a margine del vertice dei paesi dell’Eurozona. Il summit deve “essere conclusivo” e ci aspetta “una lunga notte”, hanno aggiunto le stesse fonti. L’obiettivo del presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, hanno spiegato le fonti, è sostanzialmente quello di trasformare il documento uscito dall’Eurogruppo in un testo conclusivo dell’Eurosummit. E l’idea di base è sempre quella di non arrivare alla Grexit. Dopo una prima presentazione del documento, i lavori del vertice si sono interrotti per dare spazio a consultazioni ristrette e poi sono ripresi concentrandosi sulle frasi messe tra parentesi quadre, ovvero quelle su cui non c’è consenso. Sul resto del testo, hanno indicato le fonti, è perciò presumibile che ci sia il consenso di tutti, e quindi anche dei greci. 

Ecco i numeri

Per far fronte alle prossime scadenze finanziarie, la Grecia ha bisogno di 22 miliardi entro la fine di agosto. Lo ha riferito il ministro delle Finanze di Malta Edward Scicluna dopo la lunga riunione dell’Eurogruppo. In particolare, 7 miliardi servono entro il 20 luglio prossimo, quando la Grecia deve restituire fra l’altro 3,5 miliardi alla Bce. Dopo i circa 240 miliardi che i partner internazionali hanno versato nelle casse greche per i primi due programmi di aiuti del 2010 e 2012, per il terzo piano le esigenze sono stimate in circa 82-86 miliardi secondo la bozza del documento dell’Eurogruppo. Le esigenze immediate sono quelle che fanno

ipotizzare la necessita’ di un prestito ponte da erogare subito, in attesa che vengano espletate le procedure per l’avvio del programma vero e proprio, ma anche per questo serve l’accordo su un Memorandum of Understanding e un piano di riforme dettagliato. 

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