Grecia, oggi il voto della Bundestag. 56 parlamentari dicono “no”

BERLINO – La cancelliera tedesca Angela Merkel insiste sul fatto che il Fondo Monetario Internazionale dovrà avere un ruolo nel terzo piano di salvataggio della Grecia.

Ma, alla vigilia di un voto parlamentare cruciale su tale operazione da parte del Bundestag – la camera bassa del parlamento di Berlino – il mancato coinvolgimento dell’istituzione di Washington sta complicando oltremodo i piani per costruire un consenso parlamentare sufficiente. Lunedì in prima pagina il quotidiano popolare Bild ha accusato Merkel di avere tradito la promessa di coinvolgere il Fmi nel piano, che è stato approvato venerdì scorso dai ministri finanziari dell’Eurozona. E in effetti anche se quel giorno il direttore Fmi Christine Lagarde ha definito il piano “un grande passo avanti”, una decisione sulla partecipazione del Fondo sarà presa solo a ottobre.A complicare ulteriormente le cose, per il governo tedesco, c’è la richiesta, sempre da parte Fmi, di un alleggerimento del debito greco, che attualmente è pari al 170% del Pil ed è stato definito insostenibile in una recente analisi. Ma tale richiesta viene giudicata molto criticamente in Germania: l’esecutivo di Berlino pur sostenendo che un taglio del valore di rimborso (‘haircut’) del debito violerebbe i trattati europei si dice comunque aperto a future trattative sulla ristruttrurazione del debito. Tra le varie ipotesi di ristrutturazione teoricamente possibili, oltre alla riduzione del capitale da rimborsare, ci sono la riduzione del tasso d’interesse applicato all’estensione del periodo di rimborso.

Merkel, in un’intervista televisiva andata in onda domenica sera sulla televisione pubblica si è detta fiduciosa che il Fmi parteciperà all’operazione di salvataggio. Il coinvolgimento del Fondo è “”assolutamente necessario”” ha dichiarato il portavoce del ministero delle Finanze di Berlino, Marco Semmelmann, esprimendo una posizione condivisa da un certo numero di esponenti della Cdu-Csu, il partito della cancelliera. Ma alcuni deputati della maggioranza non ci stanno. Infatti sono 56 i parlamentari della Cdu-Csu che hanno annunciato di voler votare ‘no’. È quanto emerso dalle prove generali del voto, in serata a Berlino, dove il gruppo parlamentare dell’Unione si è incontrato proprio in vista dell’importante seduta che dovrà dare il via libera agli 86 miliardi garantiti dal fondo Esm alla Grecia. L’ultima votazione in Germania, subito dopo il referendum greco, quando il Bundestag ha autorizzato le trattative col governo di Alexis Tsipras, aveva visto 60 voti contrari e 5 astensioni. Nella seduta di oggi, convocata anche stavolta durante la pausa estiva, non tutti i deputati cristiano democratici e cristiano sociali saranno presenti.

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