Usa. Papa su immigrazione: “Accoglieteli senza paura”

WASHINGTON –  L’incontro tra Papa Francesco e Barack Obama alla Casa Bianca è durato all’incirca un’ora. Qui Bergoglio ha scelto di concludere il suo intervento con un “God bless America”. L’espressione di buon auspicio usata dal Pontefice trova le sue origini nella canzone scritta da Irving Berlin nel 1918 e poi rivista nel 1938. Per gli americani questa espressione  rappresenta molto più che un testo patriottico, Dio benedica l’America è infatti una vera e propria preghiera per la pace della nazione e la benedizione di Dio.

Il Presidente Barack Obama ha donato a Papa Francesco la statua di una colomba che punta al cielo. La scultura di metallo incorpora una barra della armatura originale della Statua della Liberta’. Il presidente ha inoltre dato al Papa  una chiave della casa in Maryland di Elizabeth Ann Seton, la prima cittadina americana dichiarata santa dalla Chiesa Cattolica.

Subito dopo il pontefice è salito a bordo della ‘Papamobile’ ed è giunto alla cattedrale di San Matteo Apostolo, a Washington, dove ha incontrato gli oltre 400 vescovi degli Stati Uniti. L’incontro, col discorso del Pontefice, è avvenuto nella forma della preghiera dell’Ora media. Previsti i saluti dell’arcivescovo di Washington, card. Donald W. Wuerl,  del presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, mons. Joseph E. Kurtz, arcivescovo di Louisville.

Qui Papa Francesco si è soffermato sul dramma della pedofilia  per la Chiesa degli Stati Uniti definendola come “una ferita”. Questa espressione è stata usata da Bergoglio per segnalare la gravità dello scandalo che “negli ultimi anni ha pesato tanto” sulla Chiesa americana, della quale tuttavia ha riconosciuto “il generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più”.

Bergoglio ha poi parlato di immigrazione e con parole semplici ha incoraggiato i vescovi degli Stati Uniti dicendo: “Accoglieteli senza paura”, facendo riferimento alla “lunga ondata d’immigrazione latina” che investe l’intero Paese. Ha poi sottolineato: “non soltanto come Vescovo di Roma, ma anche come Pastore venuto dal Sud”. “Sento il bisogno di ringraziarvi e di incoraggiarvi”, ha detto dopo aver chiesto scusa se in qualche modo parlava quasi “in causa propria”. “Forse non sarà facile ha ammesso – leggere la loro anima; forse sarete messi alla prova dalla loro diversità. Sappiate, comunque, che possiedono anche risorse da condividere”. 

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