Escherichia Coli. Germania alla ricerca del “batterio sperduto”

MILANO – Sembra inverosimile che la mitica Germania stia annaspando alla ricerca del “batterio sperduto”.

Oggi è trapelato un altro possibile colpevole, infatti l’attenzione è ora concentrata ai germogli di legumi (fagioli compressi) che dopo cetrioli spagnoli e germogli di soia, subiscono la nomea di untori, cioè diffusore del batterio-killer.
La notizia non è consolatoria in quanto l’uomo si nutre di almeno cinquanta varietà vegetali
L’unica prevenzione prospettata nel caso ipotizzato, è l’eliminazione della dieta mediterranea, cioè di verdure, legumi, olio d’oliva e derivati del latte. Una vera angoscia.
Gli annunci continui delle autorità tedesche stanno inflazionando il mondo scientifico e la leggendaria precisione germanica e al contempo disorientando l’opinione pubblica internazionale che è in attesa di riscontri veritieri e provati nella tutela delle salute del consumatore.

Il continuo divulgare notizie inesatte comporta gravi costi economici per coltivatori commercianti e consumatori.
Secondo l’ultimo bollettino delle autorità tedesche, le vittime del batterio killer è stazionario a 29
e specificano che si è sempre parlato di germoli di erba medica, lenticchie fagioli e fieno greco,  prodotti in un azienda agricola ad Amburgo attualmente chiusa. Al momento nell’azienda agricola risultano 3 contagiati.
Il portavoce precisa e accusa i medica per aver divulgato notizie false e inesatte senza base scientifica.
Al momento l’unione europea ha stanziato 210 milioni di euro, per gli allevatori colpiti, cifra ritenuta insufficiente per far fronte all’emergenza.
A farne le spese maggiori è la Spagna che registra un danno di cr 400 milioni di euro a causa dell’allarme divulgato dai tedeschi.
Intanto oggi la repubblica Federale pone fine allo stato di allerta che limitava il consumo di pomodori, cetrioli e verdure crude. Per evitare altri contagi verrà tenuto sotto controllo il consumo di germogli vegetali.

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