Spagna. Infanta alla sbarra. Parte processo per evasione

MADRID – Si è aperto stamani a Palma di Maiorca il processo per il “caso Noos” che vede tra gli imputati l’infanta Cristina di Borbone, sorella del Re di Spagna Felipe VI.

Accusata di evasione fiscale nell’inchiesta centrata sulle attività di suo marito Inaki Urdangarin, a cui viene contestato di avere sottratto milioni di euro di fondi pubblici attraverso un ente di beneficenza, la secondogenita di Juan Carlos e Sofia è il primo membro della casa reale spagnola a sedersi sul banco degli imputati e rischia una pena fino a 9 anni di carcere. Per il marito, un ex giocatore di pallamano professionista responsabile insieme al socio Diego Torres, anch’esso indagato, della fondazione no-profit legata allo sport al Noos Institute, l’accusa ha invece chiesto 19 anni e mezzo di carcere per appropriazione indebita. 

Cristina, membro del consiglio d’amministrazione dell’organismo, si è sempre detta completamente estranea alle attività di suo marito, al quale aveva delegato la gestione dei fondi comuni, ma la versione non ha mai convinto i giudici che la riterrebbero “cooperatrice necessaria” nei due presunti crimini fiscali commessi dal consorte, con i fondi che finivano verso società intestate proprio alla coppia. A seguito dello scandalo, sia la principessa che Urdangarin sono stati esclusi da ogni cerimonia ufficiale della casa reale dalla fine del 2011. Lo scorso giugno, Filippo VI ha inoltre ordinato di ritirare il titolo di Duchessa di Palma alla sorella.

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